Movida, musica a tutto volume
sul lungomare:
si ballava in un locale
che ora rischia la chiusura

SAN BENEDETTO - La notte scorsa il gestore è stato raggiunto dal cartellino arancione. Ora ha 10 giorni per replicare. Il questore gli ha contestato anche il mancato rispetto della distanza di sicurezza e dell'uso delle mascherine
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San Benedetto, la notte tra sabato 12 e domenica 13 settembre, ha invitato parecchie persone in strada per godersi quest’ultimo pezzo d’estate e tanti giovani in giro alla ricerca del divertimento che però non prevedeva ballare, in ragione dell’ultimo decreto che ha introdotto ulteriori misure di contenimento per il Covid (leggi qui).

Come avviene ormai da prima dell’estate a vigilare che tutto fili liscio ci sono le forze dell’ordine, con poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili urbani coordinati da due funzionari della Questura, l’uno nel capoluogo ascolano, l’altro in Riviera delle Palme.

Era presente anche la Polizia Scientifica per ritrarre con macchine fotografiche e videocamere quelli trovati senza mascherine nei luoghi più caotici della movida.
Una discoteca di San Benedetto del Tronto era già nel mirino degli investigatori della Divisione Polizia Ammistrativa e Sociale della Questura di Ascoli, poiché giorni fa numerosi avventori erano stati trovati all’interno a ballare.

Una pattuglia del Commissariato di San Benedetto del Tronto, che stava facendo il giro dei locali per accertare che i gestori si stessero attenendo alle misure anti-virus, nel transitare sul lungomare era stata attratta dalla musica ad alto volume proveniente da quella discoteca.

I poliziotti sono entrati nel locale e hanno notato che diversi avventori erano privi di mascherine e stavano danzando al centro della pista, incuranti dei rischi per la salute cui stavano esponendo sè stessi, ma anche quelle persone che, invece, erano sedute tranquillamente ai loro tavoli.

A quel punto il gestore è stato redarguito sull’accaduto in modo da porre fine a quella incresciosa situazione, ma gli agenti lo hanno avvisato che avrebbero redatto rapporto su quanto accertato.

Proprio ieri sera a lui è stato notificato il preavviso di chiusura, il cartellino arancione, e ora ha dieci giorni di tempo per replicare ai rilievi che gli sono stati mossi.

Il Questore gli ha contestato che all’interno del locale molte persone erano prive di protezioni e non a distanza di sicurezza, in difformità ai protocolli sanitari, ma anche che stavano ballando in barba allo specifico divieto.

Ora spetta al gestore della discoteca spiegare come mai quella sera le cose gli siano sfuggite di mano.

Anche le strade limitrofe al quadrilatero della movida sono state monitorate dalle forze dell’ordine, come via Aspromonte e via Labirinto, ma quelle poche persone trovate lì non hanno dato luogo a condotte tali da meritare una censura.

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