di Paolo Bartolomei
Mariano Pavoni, nato ad Ascoli nel 1935, terzino destro, ha mosso i primi passi nella Pro Calcio (a quel tempo seconda squadra della città), poi è stato portato dai dirigenti gialloblù di allora a Fermo, dove si è stabilito, lavorando come capo operaio per il Comune.
Da calciatore gialloblù ha segnato il record di partite con la Fermana giocando dal 1957 al 1969, più un altro anno come allenatore-giocatore (70/71: allena la Berretti e gioca in prima squadra, sono le sue ultime 7 partite da calciatore), per un totale di 329 presenze.
Da giocatore viene ricordata la sua forza, la sua tenacia, era sempre l’ultimo ad arrendersi, una vera bandiera, un capitano d’altri tempi. Un attaccamento alla maglia oggi quasi impossibile da trovare nel calcio attuale.
Da trainer della prima squadra ha allenato i gialloblù per la prima volta nel 1973/74 dalla 10° giornata in sostituzione di Alberto Eliani, l’anno dopo per intero, poi tra il 1985 e il 1987 due da subentrato (il primo anno dell’esonerato Alberto Baldoni, l’anno dopo del dimissionario Renzo Rossi), al termine del primo di questi due si ricorda il trionfo nello spareggio salvezza contro il Canosa giocato a Castel di Sangro. Infine per lungo tempo nel vivaio dei canarini fino alla fine degli anni ’80.
In gran forma fisica fino a pochi mesi fa nonostante l’età, alcune settimane fa le sue condizioni di salute si sono aggravate.
Lascia la moglie Irene e i figli Raoul, Luana e Cristiana, nonché il più giovane fratello Franco, 78 anni, anche lui ex calciatore della Fermana (ha giocato anche in A col Catanzaro e in B con la Salernitana), ai quali vanno le condoglianze della nostra redazione.
La salma si trova presso l’obitorio dell’ospedale civile di Fermo. I funerali si terranno domani, sabato 26 settembre, alle ore 16, nella chiesa parrocchiale del quartiere di Santa Patronilla.
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