di Renato Pierantozzi
Allarme per le infiltrazioni della criminalità e per la mancanza di autisti da assumere. Il settore dell’autotrasporto, che non si è mai fermato durante il lockdown assicurando rifornimenti alimentari e di merci, è sempre al centro dell’attenzione, anche mediatica. «Il lavoro c’è, ma resta il problema dei pagamenti che tardano», dice il segretario nazionale della Pmia, l’ascolano Roberto Galanti.
Che cosa sta succedendo in particolare?
Roberto Galanti
«I ritardi nei pagamenti delle spettanze rischiano di avere conseguenze drammatiche soprattutto sui piccoli imprenditori che non si sono mai fermati, ma che senza liquidità non possono certamente andare avanti aprendo anche la strada a infiltrazioni della criminalità organizzata. Non è un mistero, come già alcune inchieste hanno messo alla luce, che il nostro settore possa essere usato come “lavatrice” iniettando denaro fresco per i leasing per l’acquisto dei mezzi facendo poi “dumping” verso le imprese sane. Penso ai rischi della filiera agroalimentare con i prezzi che triplicano dal produttore al consumatore».
Dopo il lockdown come è lo stato di salute del settore?
«Il lavoro c’è, il problema è che mancano gli autisti da assumere. Ci sono colleghi imprenditori nostri associati che in alcune zone della regione sono pronti ad assumere anche 15 persone in un colpo solo, ma non le trovano».
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