Ad ogni cosa che fa Dario Faini, in arte Dardust, viene da chiedersi: fino a dove può arrivare? L’ultima prodezza, il brano Sturm I – Fear scelto dalla Apple per il lancio del nuovo iPhone 12 Pro, conferma nuovamente l’afflato internazionale della sua musica, ormai senza confini.
Dario Dardust Faini
Qualche tempo fa furono il Superbowl e l’NBA All Star Game. Oggi tocca al colosso californiano, in uno degli eventi mediatici più importanti del mondo, trasmesso in streaming dallo Steve Jobs Theater di Cupertino sotto l’egida di Tim Cook. E col sound moderno e onirico di Faini ad accompagnare il visual di presentazione dell’ultima creazione tecnologica targata Apple.
Dardust si unisce così ad una sofisticata e ristretta schiera di artisti che la stessa ha supportato nell’ultimo ventennio tra cui Feist, Ludovico Einaudi, Billie Eilish.
Un metaforico cammino che parte da Ascoli, una delle città storiche d’Italia, e arriva a Cupertino, la capitale del Rinascimento moderno.
«La cosa che mi fa più piacere è che abbiano scelto il pezzo più osato del disco -spiega Faini-. Quello più di rottura rispetto al genere neoclassico, il brano più complesso da realizzare perché pieno di nuovi equilibri da conquistare. Per questo sono doppiamente felice perché la mia visione di estremizzare tutto in un modo o nell’altro è stata presa e condivisa da un colosso come Apple».
“Sturm I – Fear” è contenuto nell’ultimo disco, il quarto, “S.A.D. Storm and Drugs”, uscito lo scorso gennaio per la Sony.
Lu Ca.
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