E’ proseguito in tribunale il processo (leggi l’articolo) per la vicenda della carne polacca servita alla mensa della scuola di Castorano e che vede imputato il legale rappresentante della cooperativa che gestiva il servizio accusato di frode nella pubbliche forniture.
Sotto accusa, in particolare, sono finite le forniture di carne, mozzarelle e olio che sarebbero state difformi rispetto a quanto previsto dal capitolato messo a punto dal Comune.
I fatti risalgono al 2014 quando il caso esplose anche con l’intervento di Asur e Nas dei carabinieri.
Questa mattina, di fronte al giudice Matteo Di Battista, sono stati ascoltati un carabiniere e un rappresentante della ditta che forniva le derrate alimentari alla coop.
Secondo quanto è emerso, al fornitore non sarebbe arrivata un’indicazione contrattuale specifica sugli alimenti da fornire.
Da parte della difesa dell’imputato, assistito dall’avvocato Mauro Gionni, si evidenzia invece che le difformità sarebbero relative soltanto a 5/6 bolle su un periodo di due anni e comunque per esigue quantità di cibo come prosciutto, olio e mozzarelle comunque commestibili.
Il Comune si è costituito parte civile tramite l’avvocato Alessandro Mariani.
Il processo è stato aggiornato a gennaio per ascoltare i testimoni della difesa.
rp
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