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Cinema chiusi, un’altra mazzata
«Tanti sforzi per adeguarci,
ora temiamo per il futuro»

LO STOP imposto dal nuovo decreto anti Covid blocca di nuovo l'attività cinematografica, già in crisi di pubblico. Paolo Ferretti, gestore ascolano di Oden e Multiplex delle Stelle: «Norme sempre rispettate, non si ha notizia di contagi avvenuti in sala. Rischiamo di perdere anche il periodo clou di Natale». Tra i "nemici" c'è pure lo streaming
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di Luca Capponi

«Abbiamo sempre rispettato tutte le regole, spendendo soldi per adeguarci a tutte le norme, siamo stati ipercontrollati e, soprattutto, nelle sale non si ha notizia di contagi avvenuti, anche perchè la presenza del pubblico non è più quella di prima. La chiusura dei cinema ci lascia senza parole, anche perchè qualche giorno fa ci era stato detto il contrario, cioè che potevamo andare avanti».

Le sale sono di nuovo vuote

Che il cinema arrancasse dopo il lockdown era purtroppo evidente. Tante sale si erano messe in regola per ripartire, con la conspevolezza che l’afflusso in sala sarebbe stato ridotto. Ma quell’oasi di bellezza chiamata settima arte, come tanti altri settori, sembrava comunque reggere l’urto del Covid.

L’ultimo decreto del governo, però, ha imposto un nuovo stop. E la paura per il futuro, adesso, è uno spettro ben vivo, che traspare dalle parole di Paolo Ferretti, gestore dell’Odeon e del Multiplex delle Stelle.

«Noi come tanti ci siamo prodotti in un grande sforzo per poter ripartire -ribadisce-. Avevamo addirittura costruito la programmazione scaglionando l’inizio dei film in modo da non creare caos all’ingresso. E poi prenotazione dei posti, mascherine, distanziamento e sanificazioni continue. Mi domando, più di questo cosa dovevamo fare?».

Paolo Ferretti

Oltre alle perdite economiche, c’è la paura di non poter ricominciare in vista del periodo clou dell’anno, ovvero quello natalizio. E poi lo streaming, uno dei “nemici” più pericolosi per le sale, che adesso gode di un altro inaspettato vantaggio.

«Il clima è di grande incertezza, i contributi economici sono pochi e arrivano dopo tempo immemore -continua Ferretti-. Se dovessimo perdere il Natale sarebbe un’altra mazzata, ma per evitarlo non si può pensare di farci riaprire qualche giorno prima, abbiamo bisogno di tempo e di rodaggio. Purtroppo gli spettatori sono sempre più scoraggiati a uscire anche per via delle grandi offerte delle piattaforme online. Oltre a questo c’è il fatto che se un film non trova le sale aperte finisce online e noi non lo recuperiamo più. Io credo fortemente nel cinema, ma così è davvero dura».

 


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