La protesta dei commercianti,
più sì che no
Il sindaco Fioravanti: «Parteciperemo,
ma non organizzeremo»

ASCOLI - Stasera incontro via web tra Amministrazione comunale e rappresentanti del commercio e dello sport. Il primo cittadino: «Noi chiediamo la modifica del Dpcm, le chiusure portano alla povertà, altrimenti lo Stato deve garantire un reddito». Negozi in difficoltà: dopo le 18 nessuno va in giro. Si tenta con l'apertura anticipata. Pubblicizzazione delle consegne a domicilio
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Il sindaco Fioravanti e l’assessore Stallone

di Franco De Marco

«Il nostro primo obiettivo è la modifica del Dpcm che impone la chiusura delle attività commerciali. Se questo non è possibile allora lo Stato deve dare alle imprese e alle famiglie quel reddito che le stesse imprese sono obbligate a non avere. Tali chiusure portano alla povertà. Lo sappiamo e ci facciamo carico di portare avanti le istanze con il Governo e la Regione. Il problema non sono i ristoranti o le palestre. Il problema sono gli ospedali e i trasporti».

E’ questa la posizione del sindaco Marco Fioravanti manifestata ai numerosi commercianti, una cinquantina, che questa sera hanno partecipato all’incontro via web sulle conseguenze dell’ultimo Dpcm che obbliga i pubblici esercizi a chiudere alle 18 e chiude le palestre.

Su un altro punto il sindaco è stato molto chiaro: «Il Comune non organizzerà alcuna manifestazione di protesta. Parteciperà, se ci sarà, ma non organizzerà». Come dire che il Comune non intende cavalcare la protesta che potrebbe degenerare come avvenuto in alcune grandi città.

Ugo Spalvieri (Confcommercio)

L’incontro di questa sera, preceduto da altri incontri sempre sullo stesso tema, con l’assessore comunale al commercio e allo sport Nico Stallone a far da “mediatore” tra categorie e Amministrazione comunale, ha dimostrato la grande preoccupazione che c’è in tutto il mondo del commercio che ad Ascoli aveva già una situazione di grande difficoltà.

La manifestazione di protesta, come avvenuto in tante altre piazze italiane, ancora non è stata definita. La Confcommercio, con il presidente Ugo Spalvieri, si è dichiarata pronta a partecipare. «Serve almeno un congruo sostegno economico alle imprese danneggiate. Servono più controlli per colpire chi non rispetta le regole» ha sottolineato ancora Spalvieri. Tutti, anche altre organizzazioni, come la Cna, hanno espresso solidarietà. Ma sul dilemma manifestazione di protesta sì manifestazione di protesta no non c’è stato un coro anzi anche qualche voce di dissenso.

Marco Di Sabatino (Wap)

Sicuramente, come emerso nell’incontro, il Comune si farà carico di pubblicizzare, attraverso i suoi canali di comunicazione, il nome dei pubblici esercizi che effettuano la consegna a domicilio della cena o della pizza. Come già avvenuto positivamente nel corso del precedente lockdown. Marco Di Sabatino, presidente dell’associazione Wap, titolare del noto negozio di abbigliamento del centro storico, ha annunciato di aver anticipato l’apertura alle 15,30 perché, dopo le 18, la gente non va più in giro. Lo testimoniano infatti i parcheggi del centro storico semivuoti o vuoti. Di fatto i negozi, anche se possono stare aperti, con la chiusura di bar e ristoranti alle 18, rimangono vuoti. Il disagio del mondo dello sport è stato manifestato dai tecnici Nazzareno Salvatori, Nicola Silvaggi e Marco Tortolini. Le palestre chiedono almeno la possibilità di effettuare quache ora di attività magari con prescrizioni ancora più severe. Per tutti, comunque, è indispensabile che ci siano accurati controlli sul rispetto delle norme di sicurezza.


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