La dottoressa Mandozzi
di Maria Assunta Mandozzi
(medico veterinario)
Sarà capitato a molti proprietari di cani e gatti pensare di “allargare” la loro famiglia pelosa adottando un altro animale a 4 zampe credendo che una compagna/o di vita potesse alleviare i momenti di noia o solitudine del loro pet, ma ritrovandosi immancabilmente in una situazione casalinga paragonabile alla terza guerra mondiale!
E’ umanamente comprensibile trasferire le nostre esigenze di vita agli animali (le amicizie, gli affetti, la famiglia) ma non consideriamo il fatto che per noi è una scelta quella di passare del tempo o convivere con altre persone. Nel momento in cui il nostro amico a quattro zampe si ritrova a condividere con un estraneo il suo territorio (casa, giardino, recinto, ecc…) non sempre le cose vanno come ci aspettiamo.
La convivenza tra pets è possibile, ma dobbiamo seguire delle linee guida che a molti potrebbero sembrare banali ma sono alla base della serena quiete casalinga.
La socializzazione rappresenta uno degli aspetti più importanti ma anche più critici nella vita del nostro cane/gatto. La capacità di relazionarsi con altri soggetti della stessa specie o di specie diversa si sviluppa in giovane età, ed è per questo che consiglio sempre dai 3 mesi in poi di focalizzare l’attenzione sullo sviluppo di queste capacità (far giocare cuccioli insieme, farli giocare con cani di mole e di età diversa, evitare di incentivare comportamenti di aggressività o di gioco eccessivo nei confronti di gatti, pollame, conigli, ecc.., far giocare il gattino con cani o con altri gatti). Avendo una base di desensibilizzazione come quella sopra citata l’introduzione di un soggetto diventa decisamente più semplice.
Peccato che il più delle volte ciò non si verifichi e che ci si trovi di fronte a cagnoloni abituati a concentrare tutte le attenzioni dei proprietari su di se o a gatti ‘padroni’ assoluti e incondizionati delle mura domestiche.
In quest’ultimo caso è possibile riuscire a far convivere serenamente il nostro pet? Partendo dal presupposto che il cane è un animale che si affezione al proprietario in modo morboso e richiede attenzioni pur minime ma costanti a prescindere dalle mura domestiche e che il gatto è una specie che prende possesso del territorio casalingo e del proprietario (che viene visto come un simpatico coinquilino che elargisce cibo e coccole) questi sono i miei consigli per una buona convivenza:
CANE + CANE – Nell’introdurre un nuovo cucciolo/cane è fondamentale non ridurre o cambiare mai le abitudini rituali con il primo cane (il vecchio pet non deve sentirsi accantonato ma si devono mantenere giochi, passeggiate, somministrazioni di cibo consuete) ma soprattutto interagendo con il nuovo inquilino deve essere premiato durante le fasi di gioco e socialità mentre deve essere ignorato nei casi di aggressività (si deve intervenire solo se l’aggressività è eccessiva).
GATTO + GATTO – L’istinto innato di spiccata territorialità del gatto rende la convivenza piuttosto difficile soprattutto nel primo periodo. L’arrivo del nuovo coinquilino scatenerà immediatamente una reazione di aggressività (gatto che soffia e graffia, gatto che scappa e rifiuta il contatto e la vista del nuovo arrivato, gatto che urina o defeca per casa per evidenziare il rifiuto nel condividere il suo territorio(di cui i proprietari fanno naturalmente parte). Anche se nei primi giorni tutto sembra inutile e fallimentare dovete dare tempo e avere molta pazienza. Dovete lasciare che il vecchio gatto possa liberamente, senza alcuna costrizione, ‘studiare’ da lontano l’intruso, permettergli, in totale tranquillità, di annusare i posti segnati dall’odore del nuovo gattino, dovete lasciare che siano i due soggetti ad avvicinarsi e ad annusarsi senza alcuna intromissione (ci vorrà tempo ma non importa). Fondamentale per l’ambientamento mettere due lettiere e dividere le ciotole di cibo ed acqua in modo da evitare scontri negli ambienti comuni.
CANE + GATTO – L’introduzione di un gatto in una casa dove vive un cane è molto più semplice rispetto all’introduzione di un cucciolo dove già vive un gatto adulto. Il cane accetterà come un diversivo la venuta del nuovo inquilino purchè il suo compagno umano non lo trascuri passando troppo tempo con l’ospite. Se il cane percepisce trascuratezza o minore attenzione può evidenziarsi un comportamento distruttivo-compulsivo-aggressivo tipico dell’ansia da separazione.
Nell’introdurre un cucciolo in un ambiente dove l’indiscusso proprietario è un gatto adulto è necessaria una severa attenzione per salvaguardare la salute del cucciolo. La giovialità di un cucciolo voglioso di giocare e curioso di conoscere il nuovo ambiente si scontra decisamente con la tranquillità e la gelosa territorialità di un gatto adulto. Quindi consiglio di non lasciare mai soli i due soggetti ma tenerli sotto controllo senza intervenire (se non strettamente necessario) e lasciare al gatto la possibilità di studiare l’intruso con tranquillità. Importante è dare ampi spazi di movimento (e di fuga) permettendo loro di interagire solo se ne hanno voglia e di andarsene liberamente se non interessati. Il tempo aggiusterà il rapporto o almeno creerà spazi e ambienti soggettivi per i nostri pelosi.
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