Palazzo Saladini, Italia Nostra:
«No a residenze private»
«Si a destinazione culturale»

ASCOLI - Il presidente della sezione ascolana Gaetano Rinaldi rilancia la proposta di creare una Scuola di lingua e cultura italiana riservata a cittadini di origine italiana sparsi nel mondo. «L’eventuale auspicabile interessamento della Fondazione per l’acquisto dovrebbe creare le condizioni per dotare la città di un’altra prestigiosa struttura». Concorso di idee internazionale
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Gaetano Rinaldi

Italia Nostra ha un’idea precisa su quale destinazione dare a Palazzo Saladini Pilastri.

Lo vede come sede di una scuola di lingua e cultura italiana riservata al numero eccezionale di  cittadini di origine italiana sparsi nel mondo. Sicuramente no ad abitazioni private.

Il presidente della sezione di Ascoli di Italia Nostra “William Scalabroni”, Gaetano Rinaldi, precisa meglio la sua proposta che ha già suscitato interesse.

«Italia Nostra – dice Rinaldi –  ritiene di poter dare un proprio parere costruttivo sulla più conveniente modalità di utilizzo del Palazzo Saladini Pilastri e sulla opportunità di un suo eventuale acquisto da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno le cui risorse sarebbero in questo caso ben investite ed utilizzate.

L’eventuale auspicabile interessamento della Fondazione per l’acquisto del Palazzo Saladini Pilastri dovrebbe risponde all’esigenza  di creare le condizioni per dotare la città di un’altra prestigiosa struttura volta allo sviluppo di servizi culturali per esaltare il ruolo che le spetta. Per il prestigio architettonico del centro storico. Per la sua memoria storica consolidatasi in secoli di civiltà. Per la posizione che occupa nell’ area del centro Adriatico, punto di collegamento tra il nord e il sud e la parte est ed ovest del paese.

Pensare alla trasformazione e all’utilizzo del palazzo per realizzare abitazioni private non permetterebbe sicuramente di contribuire attivamente allo sviluppo di nuove opportunità occupazionali. Non intensificherebbe scambi culturali, affermando un turismo della conoscenza , di qualità e residenziale al posto del “ mordi e fuggi”».

Anche Rinaldi, al di là della sua proposta, pone un imperativo: pensare in grande.

Una volta tanto pensare in grande per costruire un nuovo sviluppo di Ascoli Piceno. «Sì, a parer nostro,  – spiega il presidente di Italia Nostra – occorrerà avere la capacità di pensare in grande coinvolgendo tutte le energie vitali della città, da quelle culturali a quelle economiche. Dal confronto dovrebbe emergere la migliore destinazione del bene sempre con l’obiettivo di creare nuove opportunità occupazionali particolarmente carenti  nel nostro territorio.

Noi diciamo scuola di lingua e cultura italiana riservata agli italiani che vivono all’estero.

Essendo un progetto ambizioso e complesso, occorrerà creare un gruppo di lavoro per elaborare un progetto di elevato spessore, magari prevedendo  anche la svolgimento di un concorso di idee  a livello nazionale se non internazionale. 

Senza dimenticare  l’opportunità di coinvolgere  in questa operazione anche gli operatori del comparto edilizio e dell’ospitalità alberghiera. Una parte del complesso potrebbe essere destinato agli ospiti dei corsi di lingua e cultura italiana e la possibilità, inoltre, di poter utilizzare, per il recupero dell’immenso edifico, le risorse e i finanziamenti  previsti dal sistema dell’eco e sisma bonus».

«La proposta di Italia Nostra – sottolinea sempre Rinaldi – si aggiunge alle  altre proposte emerse fino ad oggi. Si è parlato della realizzazione di un museo ( ma quale ?), di  un albergo, di una sede universitaria, magari per ospitare i corsi di fisioterapia, la Facoltà di Agraria e l’Università internazionale  destinata a studenti stranieri per corsi di breve durata da 1 a 6 mesi da attivare in sinergia tra la Fondazione De Carolis e il Cup, iniziativa già recepita positivamente dalla Giunta del Comune capoluogo.

Sulle varie proposte  è opportuno che si discuta e che si mettano a confronto avendo ben chiaro che si dovrebbe scegliere quella che  almeno in prospettiva  possa contribuire a  ridare un contributo efficace alla rivitalizzazione del centro storico e  all’ esaltazione del  ruolo della città».

La sede di Ascoli della Scuola di Architettura e Design

Il professor Rinaldi  condivide l’idea già avanzata da Cronache Picene. «Un buon programma, delle intenzioni lungimiranti, come ci insegnano tutti gli amministratori che negli anni hanno lasciato il segno, – afferma – potrebbero diventare un testo di concorso nazionale/internazionale per l’attivazione del processo di trasformazione di Palazzo Saladini Pilastri e della città di Ascoli con il suo territorio».

Infine il presidente di Italia Nostra dice la sua su un tema molto importante. «Sicuramente è necessario – il suo pensiero – riconoscere  l’impellente improcrastinabile urgenza di completare il recupero dell’ex ospedale Mazzoni destinato alla Scuola di Architettura e Design orgoglio della nostra città. Riteniamo, peraltro, che rientri  tra i compiti propri del Comune, della Regione e dello Stato  provvedere  al completamento del  recupero del complesso dell’ ex ospedale  per consentire alla Scuola di ampliare la sua offerta formativa ed esaltare ulteriormente la sua immagine , peraltro già  di elevato standing,  in maniera da consentirle di porsi come una vera e propria  di punta di diamante nel panorama delle università italiane ed , è augurabile,  anche a livello internazionale».

 

 


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