«Per comprendere le promesse mancate del sindaco Fioravanti basta ricordare il suo annuncio del 9 ottobre scorso in cui annunciava, a breve, la riapertura dell’ufficio postale di via Dino Angelini che serve un’ampia zona di città. Ebbene sono passati mesi e l’ufficio è ancora chiuso e dall’esterno non ci sono segnali imminenti di riapertura». Sono le parole del consigliere comunale ed ex candidato sindaco, Pietro Frenquellucci (Pd), che insieme agli altri eletti e rappresentanti della coalizione di centro sinistra (partite e liste civiche) ha tenuto la classica conferenza stampa di fine anno.
«Per non parlare poi della questione sosta -dice- con la trattativa con la Saba per abbassare le tariffe dei parcheggi dove però c’è il rischio che tutti i cittadini, anche quelli che non usufruiscono del servizio, siano costretti a pagare il conto. Anche la ripavimentazione di corso Trieste viene fatta passare come un evento storico con annunci su annunci mentre ancora si affidano incarichi per la progettazione. Per parafrasare un film siamo passati dal Grande Blek al Grande Bluff. Non sono nemmeno convinto che questa amministrazione sia in grado di risollevare la città dopo il covid».
Anche il capogruppo Francesco Ameli torna ad incalzare il sindaco e la maggioranza. «Abbiamo fatto un’opposizione costruttiva, votando anche una metà delle delibere, ma poi su ordini del giorno e mozioni non c’è possibilità di confronto.
Mi piacerebbe poi conoscere la posizione dell’amministrazione e dei partiti come Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia sulla nuova discarica prevista nell’alta valle del Bretta e sulla gestione dell’acqua».
Per il 2021 i consiglieri di minoranza fissano il loro obiettivo: «Vogliamo l’istituzione dei comitati di quartiere», dicono in coro Frenquellucci, Ameli e Procaccini.
«In campagna elettorale la destra ha difeso l’ospedale Mazzoni per fare propaganda mentre noi la salute dei cittadini -accusa Angelo Procaccini– Senza la separazione degli ospedali tra covid e no covid il virus si è mosso liberamente.
Dalle frazioni arriva il grido di allarme di Gildo Baldini di Mozzano ed esponente della lista civica “Territorio e sviluppo”. «La città si sta spopolando -dice- e anche nelle frazioni le case costano come in centro con tante coppie che se ne stanno andando via in altri comuni». Critici anche Nello Tizzoni (Art.1) e Alberto Ferretti (Psi) che hanno stigmatizzato, in particolare, la decisione di dare la gestione della biblioteca ai privati e l’assenza di un piano di sviluppo per la città.
rp
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati