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Scuole e studenti, Casini (Pd):
«Siano una priorità
della politica regionale»

MARCHE - Interrogazione della vice capogruppo del Pd Marche: «Acquaroli ha posticipato il ritorno in aula delle superiori addirittura all'1 febbraio perchè evidentemente non c'è la sicurezza che la Regione avrebbe dovuto garantire».
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«Oggi 11 gennaio in tutta Italia gli studenti delle scuole superiori avrebbero dovuto riprendere le lezioni in presenza». Lo afferma Anna Casini, vice capogruppo del Pd Marche, che prosegue: «Ma questo non accadrà perché in molte regioni la data del rinvio è slittata. Nelle Marche il presidente Acquaroli ha posticipato la riapertura delle scuole addirittura al 1 febbraio».

«Mi sembra evidente – continua – che la decisione nasconda le inadempienze della Regione sulle azioni che in questi mesi si sarebbero dovute attuare per garantire un ritorno sicuro tra i banchi: riorganizzazione dei trasporti e tracciamento dei contatti. Le scuole marchigiane, grazie al lavoro di presidi e personale hanno da tempo applicato regole e procedure per poter ospitare gli studenti, ma evidentemente non sussiste il contesto di sicurezza che la Regione avrebbe dovuto garantire ed è difficile immaginare come in venti giorni si possa mettere in pratica tutto quello che non è stato realizzato da ottobre a oggi».

Anna Casini in aula, al suo fianco l’ex candidato presidente Mangialardi

«Per questo – aggiunge Anna Casini – ho presentato un’interrogazione in Consiglio regionale, supportata da tutto il gruppo del Pd, nella quale avanzo alcune proposte chiare e definite: un sistema di monitoraggio dello stato di salute degli alunni e del personale scolastico; un sistema di sorveglianza su l’adeguato utilizzo dei DPI; il tempestivo e adeguato trattamento dei casi sospetti; la vaccinazione immediata del personale scolastico; il libero accesso ai dati disaggregati relativi alla diffusione di contagi nelle scuole.».

E ancora: «Inoltre la mia interrogazione mira a conoscere le azioni che la Giunta da ottobre a oggi ha messo in atto per il potenziare il trasporto pubblico locale – con anticipo di risorse per l’utilizzo di mezzi privati e alternativi; la destinazione di personale sanitario come presidio SARS-CoV-2 nelle scuole per la gestione dei protocolli sanitari; se la giunta conosca il numero di autobus necessario per soddisfare un carico non superiore al 50%; se sia stata compiuta un’indagine di mercato sulla possibilità di utilizzo di ulteriori autobus per integrare quelli esistenti. Gli studenti stanno pagando un prezzo troppo altro per il loro futuro a causa della pandemia – conclude la Casini – per questo è bene che la disorganizzazione e l’improvvisazione della giunta non si sommino alle problematiche già esistenti. È davvero difficile capire come si possano svolgere svariate attività, ma non si possa andare a scuola: è un problema politico e culturale che la nuova amministrazione regionale deve chiarire».

La centralità della scuola non esiste


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