Dino Latini
Tre incarichi da legale per conto dell’azienda Ospedali riuniti di Ancona, mentre nel frattempo era già presidente del Consiglio regionale.
Dino Latini, avvocato e consigliere in quota Udc che presiede all’assemblea legislativa delle Marche, è finito nel mirino di un’interrogazione del gruppo Pd a causa degli incarichi conferiti dall’azienda sanitaria pubblica nonostante ai tempi fosse già stato eletto in Consiglio regionale. Si parla appunto di tre incarichi, ricevuti con altrettante determine del direttore generale dell’azienda Michele Caporossi e datati 15 ottobre, 3 e 10 novembre. In tutti e tre i casi Latini è stato contattato “per le vie brevi”.
Maurizio Mangialardi, capogruppo del Pd
Una situazione che forse lo stesso Latini ha ritenuto sconveniente da un punto di vista politico, tanto che i dem spiegano che «ieri il presidente Latini ha inviato una comunicazione a tutti i consiglieri e alla giunta regionale in cui annunciava la rinuncia agli incarichi professionali legali pro e contro le Pubbliche Amministrazioni di rilievo, attinenza e collegamento con la Regione Marche, “due dei quali espletati” dopo le elezioni regionali.
Tuttavia, consultando il sito web dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, risulta chiaramente come dopo le elezioni regionali, Latini abbia assunto ben tre nuovi incarichi dal medesimo ente: uno da 2.900 euro, iniziato il 15 ottobre e terminato il 2 novembre, e altri due, datati 3 e 10 novembre, rispettivamente da 1.736 auro e 1.784 euro, non ancora conclusi. Si tratta, dunque, di prestazioni consapevolmente sottoscritte da Latini dopo essere stato eletto consigliere regionale e, successivamente, presidente del consiglio. Dunque, è evidente che la lettera inviata a tutti noi da Latini rappresenti la classica excusatio non petita».
Francesco Acquaroli
Secondo i dem Latini «prova maldestramente a porre rimedio alla sua censurabile condotta». Nel frattempo il Pd chiede conto della vicenda al governatore Francesco Acquaroli, con un’interrogazione. E sottolinea che sono arrivate segnalazioni sul caso anche «da numerosi cittadini e dal mondo forense».
«C’è ovviamente tanta indignazione – continuano i consiglieri – poiché in molti ritengono quanto meno inopportuni questi incarichi conferiti alla massima carica del consiglio regionale, peraltro pagati con le risorse pubbliche del Servizio sanitario regionale. Non meno grave, poi, è il fatto che lo stesso Latini li abbia accettati. Vorremmo che per una volta, almeno di fronte a una situazione così imbarazzante, il presidente Acquaroli prendesse parola per esprimere il proprio pensiero, sia rispetto all’opportunità della scelta compiuta dall’Azienda Ospedali Riuniti, sia rispetto alla scorretta condotta del presidente Latini».
Fe. Nar.
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