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Aggredito in strada, è gravissimo: si indaga per tentato omicidio

MACERATA - Il 36enne Daniele V. si trova ricoverato in prognosi riservata all'ospedale "Torrette" di Ancona. Sabato due uomini l'hanno colpito con calci e pugni. Il motivo potrebbero essere delle questioni futili. Ha diverse fratture e una emorragia cerebrale
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Il tratto di corso Cavour dove è avvenuta la aggressione

di Gianluca Ginella

Sono ore terribili per la compagna di Daniele V., il 36enne picchiato da due uomini sabato sera in corso Cavour, a Macerata. La Procura ha aperto un fascicolo per tentato omicidio. Il giovane papà, padre di una bambina che ieri compiva due mesi, si trova ricoverato all’ospedale di Torrette, ad Ancona.

E’ in prognosi riservata, a causa dell’aggressione ha riportato una emorragia cerebrale, e diverse fratture al volto. Non solo i pugni e i calci (alcuni testimoni riferiscono che sarebbe stato colpito con calci al volto), ma anche una caduta a terra che gli ha causato un grave trauma alla testa. Daniele, originario di Pieve di Cadore (Belluno), da diversi anni residente a Macerata e dipendente di una ditta di cartongesso di Montecassiano, si trovava davanti al bar Paolucci quando è stato aggredito.

Da quanto emerge il motivo potrebbe essere legato a delle questioni futili (ma le indagini su questo punto sono in corso). L’amico che era con Daniele, un muratore, ha riferito agli inquirenti di non aver assistito all’inizio del litigio ma di essersi accorto solo in un secondo momento di ciò che stava accadendo.

corso-cavour-2-650x488Daniele «era andato a prendere un aperitivo take away, prima con un amico, poi con un altro. Verso le 17 erano passati da un altro amico che ha un locale sul corso e visto che aveva molti clienti erano andati a prendere l’aperitivo. E poi si sono fermati lì. Nel frattempo l’amico con cui si trovava prima era andato via e alle 18 era arrivato ragazzo» spiega una amica del 36enne. I due uomini si erano poi fermati di fronte al bar.

Il titolare oggi ha spiegato di non essersi accorto di niente «ero sul retro, nel laboratorio. A quell’ora (poco prima delle 20, ndr) il bar era chiuso». Sul corso, vicino a dove è avvenuta l’aggressione, ci sono le telecamere di una banca ma non è detto che abbiano ripreso qualcosa che possa essere utile alle indagini della Squadra mobile di Macerata (coordinate dal procuratore Giovanni Giorgio e dal sostituto Rita Barbieri). Gli agenti, diretti dal commissario capo Matteo Luconi, hanno sentito diversi testimoni e stanno cercando di dare una identità ai due aggressori, due uomini che, dopo essere riusciti a colpire e ferire gravemente Daniele (un uomo muscoloso, che fa palestra) sono poi fuggiti.

 

 


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