Il grande cuore di Fainplast
batte per i bambini del “Salesi”

ASCOLI - L'azienda fondata da Battista Faraotti supporta l'attività dell'associazione "Gaia", impegnata sia nel campo clinico della ricerca, sia nel supportare le necessità quotidiane del reparto di Oncoematologia Pediatrica dell'ospedale anconetano. Tutti i progetti
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“Gaia” continua giornalmente la sua missione al “Salesi”

Il grande cuore di Fainplast. Da sempre vicino a chi lotta e a chi fa del bene. Stavolta l’azienda picena specializzata in compound, nell’ambito delle attività sociali promosse dal branch Socially Fainplast, sostienela Onlus Progetto Gaia, associazione che si impegna sia nel campo clinico della ricerca, sia nel supportare le necessità quotidiane del reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale “Salesi” di Ancona.

Obiettivi nobili, che non potevano non trovare la sponda nella realtà fondata da Battista Faraotti.

“Gaia” infatti nasce nel 2018 grazie all’iniziativa di alcuni genitori che hanno deciso di unire le proprie forze per combattere insieme la malattia dei propri figli affetti da cancro.

L’associazione ha due obiettivi principali: da un lato aiutare il reparto, quello che ormai parenti e bambini amano definire una seconda casa, e dall’altro sostenere in modo concreto la ricerca, fondamentale perché i piccoli guerrieri sconfiggano questo tremendo male.

Dal proprio vissuto in prima persona, i membri dell’associazione hanno infatti conosciuto in primo luogo le difficoltà della vita in ospedale, maturando il desiderio di risolvere le problematiche quotidiane proprie e delle altre famiglie che devono affrontare duri e lunghi percorsi terapeutici.

Per questo in soli tre anni hanno implementato già molte attività che sono tutt’ora in via di sviluppo, tra cui l’acquisto di frigoriferi, lavatrici e beni di prima necessità, nonché giochi e regali per le festività che possano, nel loro piccolo, strappare un sorriso ai bambini ricoverati. Una parte dell’aiuto è poi destinato a quelle famiglie che si trovano in difficoltà economiche.

“Gaia” è inoltre riuscita, con grande tenacia, a far aumentare il numero del personale del reparto di Oncoematologia Pediatrica, prima insufficiente rispetto al grande carico di lavoro necessario.

«Per Fainplast è sempre importante sostenere le iniziative virtuose del territorio, ma con Gaia Onlus sento che stiamo facendo uno step ulteriore – afferma Roberta Faraotti, responsabile comunicazione istituzionale e responsabilità sociale-. Non solo perchè opera concretamente per il reparto di Oncoematologia Pediatrica, ma perchè sostiene la ricerca attività di cui soprattutto in questo momento storico stiamo riscoprendo l’importanza. Inoltre come mamma di tre giovani ragazzi, sono convinta che puntare nel futuro dei nostri figli, sia l’investimento migliore che si può fare».

Tra i progetti cui fornire supporto c’è anche quello di “Adotta un ricercatore” e una nuova importante iniziativa incentrata sulla sperimentazione di nuovi farmaci per la cura di un tumore infantile incurabile, il Glioma Diffuso del Troncoencefalo. Attualmente tutte le terapie disponibili hanno carattere palliativo, non permettono di modificare il decorso fatale della malattia e il 90% dei bambini affetti muore entro 18 mesi dalla diagnosi.

Battista Faraotti

Grazie a donazioni di imprenditori marchigiani tra cui Fainplast, l’associazione sta finanziando una borsa di studio per avviare la fase preclinica di un progetto di ricerca sull’utilizzo di questi nuovi farmaci. Il gruppo di lavoro, diretto dal professor Scilimati dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, vede la partecipazione della dottoressa Coccia, responsabile del reparto di oncoematologia pediatrica del “Salesi” e del professofr Ruggiero, direttore del reparto di oncologia pediatrica del “Gemelli”.

Recentemente è stato identificato un target mitocondriale nei gliomi di alto grado del troncoencefalo. Le prime sperimentazioni mostrano che i farmaci, come l’ONC201, che agiscono su questo target sono particolarmente efficaci nel bloccare la replicazione tumorale e avviare le stesse a morte.

«Non appena ho raccontato la storia di “Gaia” a Roberta Faraotti di Fainplast, ha deciso di sostenerci fin da subito senza esitazioni” – racconta Filippo Marilungo, presidente dell’associazione-. La ringrazio, perché il suo sostegno come imprenditrice ma anche come mamma, mi conferma che stiamo andando nella direzione giusta e mi dà lo stimolo per fare sempre meglio e sempre di più per sostenere i nostri bambini e le loro famiglie».


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