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Pillola abortiva
«Contrarietà alla sospensione»:
è la mozione dell’opposizione di Ascoli

ASCOLI - I consiglieri Angelo Procaccini, Francesco Ameli e Pietro Frenquellucci: «E' il nostro contributo. Con questa azione amministrativa vogliamo sostenere tutti coloro che nelle Marche e nel Piceno si stanno mobilitando per fermare la volontà politica della giunta Acquaroli»
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Angelo Procaccini, Francesco Ameli, Pietro Frenquellucci

Anche la minoranza consiliare del Comune di Ascoli interviene sul divieto di utilizzo della pillola abortiva nei consultori delle Marche.

«C’è una grande mobilitazione che fermerà l’ottusità della giunta Acquaroli», il commento degli esponenti di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Ascolto&Partecipazione, che si ergono in difesa della legge 194.

Antonio Canzian e Emidio Nardini di “Ascolto & Partecipazione”

«Come forze di opposizione ad Ascoli abbiamo voluto dare il nostro contributo, presentando una mozione che impegna l’amministrazione comunale guidata da Fioravanti a ribadire la totale contrarietà alla possibile sospensione, nella nostra Regione, della procedura legata all’interruzione volontaria di gravidanza in day hospital o con metodo farmacologico presso ambulatori pubblici adeguatamente attrezzati e collegati, funzionalmente, all’ospedale e autorizzati dalla Regione, oppure presso i consultori.

Con questa azione amministrativa vogliamo sostenere tutti coloro che in queste ore nelle Marche, compreso il Piceno, si stanno mobilitando per fermare la volontà politica della giunta Acquaroli –  proseguono i consiglieri Angelo Procaccini, Francesco Ameli e Pietro Frenquellucci – di non attenersi alle linee guida del Ministero della Salute e, di conseguenza, di non garantire la somministrazione della pillola abortiva Ru486 nei consultori».

Massimo Tamburri dei Cinque Stelle

«Speriamo che le manifestazioni che spontaneamente stanno nascendo nel territorio regionale (leggi qui) possano essere una prima risposta di popolo dopo quanto accaduto in consiglio regionale a seguito della proposta del Pd. Una mobilitazione apartitica ma non apolitica: non si possono chiudere gli occhi dinanzi a certe volontà politiche.
Siamo convinti che vietare l’interruzione volontaria di gravidanza terapeutica o farmacologica non sia mai la soluzione appropriata per tutelare la salute della donna. Siamo orgogliosi di prendere posizione rispetto un tema che non può avere distinzioni di sesso, proprio perché a nostro modo di vedere, si tratta di garantire un diritto universale, quello di consentire, rendendola concreta, una libera scelta».


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