di Franco De Marco
Monte Piselli, è una maledizione: ci vuole una benedizione speciale
Gli impianti sciistici di Monte Piselli hanno urgente bisogno di una benedizione speciale. Perché? Le traversie di questa – sulla carta semplicemente splendida con tanto di vista mare – stazione invernale sono infinite e non accennano ad interrompersi. C’è da pensare davvero al malocchio o a qualche “fattura” magari di qualche concorrente.
Resta il fatto che le piste da sci, per un motivo o l’altro, non riescono ad accogliere in maniera costante l’esercito degli sciatori. L’ultima stagione come si deve, dopo storici alti e bassi, fu quella del 2018-2019. Poi, per quella 2019-2020, è sopraggiunto il contenzioso giuridico per l’appalto della gestione risolto solo da poche settimane. Ma l’anno scorso, anche volendo, la neve non s’era vista e per certi versi fu una fortuna.
Tutti pronti per quest’anno? Macché. Ci si è messo di mezzo il coronavirus. Piste vietate per colpa dell’Abruzzo che sta ancora in zona arancione. Mentre le Marche respirano in zona gialla quindi nella condizione teorica di poter riaprire le piste al pubblico già da domani. Insomma sul Monte Piselli c’è una concentrazione di elementi negativi. Quest’anno i problemi di gestione erano stati risolti non senza fatica, la neve era pure arrivata (e continua a cadere), ma per colpa del coronavirus non si possono accogliere gli sciatori (quelli tesserati sì, almeno quelli) perché geograficamente, per questione di metri, la stazione si trova in territorio teramano ovvero Abruzzo. Speriamo nel 2021-2022. Ma almeno avanti con gli scongiuri e la benedizione.
Carnevale ascolano vietato: ma lo spirito rimane intatto
Anche lo storico, unico, teatrale, coinvolgente, democratico, dissacrante, irrinunciabile Carnevale ascolano ha dovuto arrendersi in questo 2021 al coronavirus. L’anno scorso era sfuggito per un pelo. Così a seguito dell’annullamento del concorso e delle prescrizioni anti assembramento, gli irriducibili, eroi inguaribili dell’ironia sfrenata e del sorriso, hanno dovuto accontentarsi di isolate performance nel web. Accontentiamoci delle social gag. Ne vogliamo segnalare tre ognuna delle quali ha saputo centrare in pieno il carattere del Carnevale ascolano e degli ascolani.
Residenti in calo: problema cittadino vero. La gag che punta con intelligenza il dito contro i problemi reali della città è quella realizzata da Stefano Marozzi, Mirko Loreti, David Tassi e Giovanni De Angelis. Un signore, con trolley in mano e cappello alla Totò e Peppino a Milano, va alla ricerca del postale per Roma “perché ormai ad Ascoli non c’è rimasto più nessuno”. Tanto che nella scenetta il “vice sindaco” Gianni Silvestri dà ordini a due operai di cambiare la toponomastica. Da Piazza del Popolo a Piazza dello Spopolo. Da Via del Trivio a Via dei Quattro Gatti. Da Corso Mazzini a Corso della Desolazione. Sorriso. Ma il problema è molto serio e sarà bene che Amministrazione comunale e tutte le forze sociali si mettano sotto a trovare una qualche soluzione. Non può essere certo sufficiente l’abbuono della Tari per tre anni a chi sceglie di diventare residente di Ascoli Piceno.
Notte in bianco senza mascherata. Marco-Micio Regnicoli, un maestro delle mascherate e la sorella Antonella, assai ben impostata, sono perfetti nel dimostrare che il Carnevale è proprio nel Dna del popolo ascolano. Tutti vestiti di bianco, nel salotto di casa bianco, con caffettiera e caffè anch’essi bianchi, hanno passato la notte in bianco. Perché? Naturalmente per il dispiacere di non poter partecipare dal vivo al Carnevale ascolano. Bravi.
Ascolani gran saputi con i loro cani. Terza gag che vogliamo segnalare, a dimostrare il rito collettivo e il coinvolgimento fattivo ed emotivo, anche in questa circostanza sfortunata, di tutti nell’evento, è quella che ha visto in una piazza del Popolo deserta, rispettando le prescrizioni anticontagio, lo stesso sindaco Marco Fioravanti. Lui e lei, la già nominata Regina del Carnevale 2021 Carmelita Galiè, con in mano un lungo guinzaglio attaccato a due “cani” irresistibili come Amedo Castelli e Marco Tiburtini, ovvero Chigghie de Santa Chiara, già autori di performance godibilissimee. Due “cani” che, parlando tra di loro, mettono in ridicolo i rispettivi padroni i quali non si risparmiano a decantare le imprese anche “umane” dei loro cuccioli e le grandi spese necessarie. I due “cani” irridono i padroni che tengono spesso un comportamento esagerato. Vorrebbero fare semplice vita da cà. E respirano: “Pè fertuna che Carnevale n’s fa!”
Il comico Uccio De Santis nuovo testimonial di Ascoli
Un consiglio al sindaco Marco Fioravanti sempre alla ricerca di personaggi famosi per promuovere la città di Ascoli Piceno. Dopo il pianista Giovanni Allevi, il conduttore televisivo Massimiliano Ossini e, andando molto più indietro, l’attore americano Dustin Hoffman protagonista di “Alfredo Alfredo”, il prossimo testimonial delle Cento Torri potrebbe essere il pugliese Uccio De Santis. Il popolare re delle barzellette sceneggiate, attore che impazza nei social, in una sua recente gag ha infatti “sposato” Ascoli Piceno giocando con il doppio nome. Cercava l’assunzione in una ditta dove c’era bisogno di uno con sciolta parlantina. Prima di lui in due si erano rivelati con una forte balbuzie. Lei di dov’è? Immediata e sciolta la risposa di Uccio: Ascoli. Gioia dell’esaminatore che pensa finalmente alla persona giusta. Ma poi il candidato si inceppa: Pipipipipipipi……Piceno. E l’assunzione sfuma. Intanto però un po’ di pubblicità per il capoluogo piceno c’è stata.
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