Prestiti in cambio
di azioni “Veneto Banca”,
il processo entra nel vivo

ASCOLI - Tre bancari dell'ex istituto assorbito da Intesa sono finiti a processo per un finanziamento da 250.000 euro concesso ad un'impresa sambenedettese che era stato utilizzato in parte per acquistare titoli della stessa banca
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Sentenze di altri casi simili e testimonianze. Inizia ad entrare nel vivo il processo (leggi l’articolo) per i cosiddetti prestiti “baciati” erogati da Veneto Banca (oggi sparita in quanto assorbita da “Intesa San Paolo”) ad un’impresa sambenedettese per una cifra di 250.000 euro.

I fatti risalgono al 2014.

Si tratta di finanziamenti che, secondo l’accusa, erano legati poi all’acquisto di azioni della stessa banca. Un’operazione definita appunto “prestito baciato” e molto in voga nel passato per finanziare la stessa banca poi finita in default.

A processo sono finiti tre bancari al tempo in forza a “Veneto Banca” e difesi, in un caso, dall’avvocato ascolano Mauro Gionni.

Sono accusati di non aver informato a dovere i soci della ditta circa i rischi relativi alle azioni oltre ad aver rassicurato sulla solidità dell’istituto di credito.

L’avvocato Mauro Gionni

Nel corso dell’udienza odierna di fronte al giudice Barbara Pomponi sono state prodotte alcune sentenze di altri procedimenti simili e sono stati ascoltati testimoni delle difese e delle parti civili. Inoltre è stato prodotto anche il certificato di acquisto delle azioni incriminate.

L’udienza è stata poi aggiornata al prossimo 9 aprile 2021 per ascoltare ulteriori testi.

Uno degli ex dipendenti della Banca invece si è avvalso della facoltà di non rispondere.

rp 

 


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