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Canzian lascia l’Arengo:
«Non basta la somma
algebrica dei partiti»
«Il centrosinistra si apra
alle associazioni»

L'INTERVISTA - Il consigliere comunale di A&P spiega i motivi della decisione e illustra la sua ricetta per ridare slancio al centrosinistra. «Urgente un progetto all'insegna del pluralismo e dell'apertura verso le tante realtà sociali e civiche al di là degli schieramenti politici». Proposta di modifica del regolamento e dello statuto comunali per la promozione della Democrazia Partecipativa
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Antonio Canzian

Il dottor Antonio Canzian, primario della Medicina trasfusionale dell’Area Vasta 5, ha annunciato per domani, lunedì 22 marzo, la presentazione delle sue dimissioni da consigliere comunale della lista Ascolto & Partecipazione.

Non è una decisione a sorpresa ma il mantenimento di un impegno, assunto durante la campagna elettorale, per favorire il ricambio e la partecipazione.

Al suo posto entrerà il primo dei non eletti, Massimo Maria Speri. Antonio Canzian, ex vice presidente della Regione Marche per il Pd, non abbandonerà però la politica ma continuerà ad impegnarsi e a lavorare per Ascolto & Partecipazione.

Quali le ragioni che l’hanno portata alle dimissioni?

«Partecipare significa anche favorire l’esperienza di tutti nelle sedi istituzionali, qual è certamente anche il Consiglio comunale, e su tali premesse il nostro programma prevede anche il principio di rotazione nel ruolo di consigliere.

Coerentemente con esso, quindi, domani lunedì, presenterò le mie dimissioni da consigliere comunale continuando, ovviamente, la mia esperienza in Ascolto &Partecipazione che ha dimostrato, in questi due anni, di essere una delle realtà più innovative della politica ascolana».

La compattazione di un largo schieramento di centrosinistra è uno dei principali obiettivi di “Ascolto & Partecipazione”.  E’ rimasto sorpreso dalla partecipazione di così numerose associazioni, oltre che dei partiti, al recente incontro da voi promosso?

«Le associazioni sono importanti come patrimonio di conoscenze, sensibilità specifiche e competenze e non sono certamente arruolabili in questo o quello schieramento politico. Ci mancherebbe altro.

Tanto è vero che singole proposte venute da alcune di esse, in un passato anche recente, sono state fatte proprie non solo dall’attuale Amministrazione comunale ma dall’intera città.

Quello che preme ad A&P è coinvolgerle, chiamarle a condividere e a sostenere un concetto: la complementarietà tra democrazia rappresentativa e democrazia partecipativa per consentire che le scelte importanti sul futuro della città vengano prese nella maniera il più possibile aperta e vicina ai cittadini.

L’unico invito che abbiamo fatto alle associazioni presenti è stato quello di sostenerci nella nostra richiesta all’Amministrazione comunale di rendersi disponibile a compiere scelte serie e coraggiose nel senso della partecipazione popolare e della cittadinanza attiva e, se questo è condiviso, a valutare ed eventualmente sostenere la proposta di modifica del regolamento e dello statuto comunali per la promozione della Democrazia Partecipativa che come A&P abbiamo presentato nel lontano dicembre 2019».

Di recente il Pd ha proposto un coordinamento dei gruppi consiliari di minoranza. Che ne pensa?

«Personalmente ritengo che la somma algebrica dei partiti di opposizione non sia assolutamente sufficiente a smuovere la stanchezza e la rassegnazione di una parte rilevante di ascolani: essi non sono più in grado, almeno ad Ascoli, di assolvere questo compito. E’ necessario smuovere un’acqua da troppo tempo stagnante.

Non si può, ancora una volta, restringere il recinto, ma anzi allargarlo rimuovendone gli ostacoli.

Non è più il tempo di liturgie stanche, sterili e perdenti. E’ urgente costruire un progetto per la città all’insegna del pluralismo, della partecipazione e dell’apertura all’esterno verso le tante realtà sociali, civiche, associative presenti e che auspichiamo vogliano partecipare mettendo a disposizione di tutti e al di là degli schieramenti politici le loro idee, le loro intuizioni, le loro conoscenze che poi è evidente spetterà ai partiti, se ne sono capaci, tradurre in proposta politica».

Come pensate di incidere realmente nella politica ascolana?

«E’ singolare che il sindaco affermi spesso in Consiglio comunale di essere sensibile all’ascolto e alla partecipazione dei cittadini (usa proprio questi termini!) ed io credo che sia sincero.

Ebbene, noi gli offriamo la possibilità di compiere una scelta seria e coraggiosa in questa direzione impegnandosi in un confronto serio sulla nostra proposta di delibera consiliare di cui parlavo all’inizio e che introduce strumenti come il bilancio partecipativo, l’assemblea pubblica, i comitati di quartiere, le proposte di iniziativa popolare, i referendum propositivi, confermativi e abrogativi, il dibattito pubblico.

Ed offriamo ai cittadini, singoli o associati, lo strumento per essere davvero co-protagonisti delle scelte che li riguardano. Non mi sembra davvero poco».

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