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Parrucchieri e centri estetici chiusi,
la Cna: «Allarme abusivismo»

PICENO - La confederazione denuncia la situazione difficile del settore costretto a fare i conti con una drammatica situazione finanziaria dovuta alle chiusure: «Le imprese non riusciranno a resistere ancora per molto. Chiediamo al Governo segnali immediati di attenzione»
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«E’ intollerabile la disattenzione del Governo nei confronti delle imprese di acconciatura ed estetica».

Francesco Balloni e Luigi Passaretti

Lo rimarca con forza il neonato gruppo di lavoro eletto in assemblea dalla Cna Picena, che raccoglie i mestieri artigiani di parrucchiere, estetista e odontotecnico.

Le disposizioni contenute relativamente alle zone rosse hanno confermato la chiusura dei centri estetici e revocato l’autorizzazione all’apertura dei saloni di acconciatura, concessa dagli ultimi decreti. Il settore, a tutela di clienti e dipendenti, si è dotato di tutte le garanzie necessarie a riaprire saloni di acconciatura e centri estetici nella massima sicurezza, rispettoso delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie.

Non è un caso che saloni di acconciatura e centri estetici, in questi mesi, non abbiano rappresentato fonte di contagio. Tali imprese garantiscono, infatti, la massima sicurezza anche per le modalità di svolgimento dell’attività: lavorando su appuntamento, non generano assembramenti.

Un salone

«”Regolari” in affanno e gli abusivi? La chiusura delle attività legali, inoltre, sta provocando il dilagare dell’abusivismo -precisa Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena-. Con la rischiosa conseguenza che, proprio a causa degli abusivi che operano indisturbati, senza rispettare alcun tipo di protocollo o misura di sicurezza, il virus possa diffondersi largamente e con rapidità».

Nel frattempo le imprese regolari stanno facendo i conti con una drammatica situazione finanziaria. Il centro studi della Cna regionale delle Marche ha elaborato dati, relativi al 2020, che non lasciano dubbi della situazione pesantissima che sta vivendo il settore, in tutta Italia e nella nostra provincia. Lo studio mirato per le imprese della provincia Picena parla si un significativo calo del settore acconciatura e di un vero e proprio crollo del settore manicure e annessi.

«Imporre la chiusura delle attività i benessere e sanità rappresenta una condanna a morte per l’intero settore -conclude Francesco Balloni, direttore della Cna Picena-. Le imprese non riusciranno a resistere ancora per molto e la disperazione potrebbe scivolare lungo una china pericolosa. Chiediamo, pertanto, al Governo segnali immediati di attenzione, modificando le modalità per ottenere i contributi a fondo perduto e permettendo ad acconciatori ed estetiste di riprendere la propria attività anche in zona rossa».


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