di Luca Capponi
Il lupo c’è, così come la fascinazione per lo spazio, l’animo bambino, la scoperta di mondi nuovi: in poche parole, l’immaginario di Dardust. Che stavolta vola (mai termine fu più adatto) fino ad approdare all’animazione.
Il bambino protagonista del corto
Un cortometraggio, per la precisione, diretto dal filmaker brasiliano Guilherme Gehr. Che dopo la prima internazionale negli Stati Uniti (al “Mi Sci-Fi” di Miami) è pronto al lancio europeo, previsto nell’ambito dell’imminente Biff Festival di Bruxelles, in programma dal 6 al 18 aprile.
L’evoluzione di questo progetto, intitolato “S.A.D – The Movie“, rinnova ulteriormente il forte legame (e la passione) che unisce il pianista e produttore multiplatino alla settima arte. E’ lo stesso Dardust, nome d’arte di Dario Faini, 45enne ascolano, a raccontarne la genesi.
Dardust ospite all’ultimo Festival di Sanremo
«Ho sempre sognato la mia musica applicata alle immagini, proprio perché non veicola parole e ognuno può proiettarci quello che vuole -spiega-. Ho conosciuto Guilherme Gehr al Milano Film Festival del 2017 con il suo corto d’animazione “Plantae” del quale mi sono subito innamorato. Un anno dopo ero in Brasile da lui per realizzare questo corto che racchiude tutti i personaggi dei video dei miei album della trilogia. Una storia d’immaginazione e creatività che racconta come quest’ultima possa salvarti dai momenti più bui, tema centrale nel mio ultimo disco, che fa da collante ad immagini meravigliose».
Una storia che parte dal 2015, con la pubblicazione del disco d’esordio “7” e passa per i successi internazionali di “Birth” (2016) e dell’ultimo “S.A.D Storm and Drugs”, uscito nel 2020. In mezzo, concerti, allori, premi, critiche incensanti ed una vena artistica che si esprime a 360 gradi, dalla produzione alla scrittura per i big della musica italiana.
Un’altra immagine di “S.A.D The Movie”
Dopo il lancio di Bruxelles, il corto farà mostra di sé presso altre vetrine internazionali, tra cui il Fastnet Film Festival e il Fantaspoa, narrando una storia di fuga ed evasione. Un corto sperimentale, senza dialoghi, prodotto da Metatron, che si chiude con un nuovo brano, “Outside”. Ed alzi la mano chi non ci vede l’ennesimo tributo al mito Bowie.
«È affascinante vedere un disegno prendere vita nell’animazione -aggiunge il regista Gehr-. Il suono ha lo stesso potere del movimento. La sfida di produrre un’animazione così ricca e fervida com’è S.A.D va ben oltre quello che avevo immaginato e sognato nel 2017, quando ho iniziato a dedicarmi alla distribuzione di “Plantae”. L’invito di Dario ha sconvolto la mia routine quotidiana perché ho voluto dare al film la stessa qualità della musica, ed è stato estremamente difficile. Per fortuna, mi sono immediatamente identificato nelle sonorità di Dardust, il che mi ha aiutato molto a sentire e capire il dramma della fantasia di questo progetto».
Dario Dardust Faini
I tre capitoli in cui la storia è divisa, “Ecstasy”, “Fear”, “Sublime“, riprendono i titoli di tre tra i brani più evocativi di Dardust. La cui musica, da sempre, conduce in una dimensione sospesa tra realtà ed immaginazione. Proprio come accade nel corto.
Il soggetto di “S.A.D. – The Movie”. In un pomeriggio d’estate come tanti, un bambino sogna di essere un astronauta. Ma la fantasia trasformerà la sua vacanza estiva e quella della sua famiglia, in un volo in astronave. Sulla strada verso il destino però incombe il pericolo, e solo un frammento di meteorite, un magico prisma simbolo di creatività, stretto in un piccolo pugno può sublimare tutte le paure.
In maniera non convenzionale, il corto si pone l’obiettivo di comunicare l’allontanamento dagli schemi che la società impone, attraverso lo sguardo del bambino protagonista.
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