di Walter Luzi
La strada Provinciale Bonifica, fin dal chilometro uno, è sempre stata una discarica a cielo aperto. Sempre aperta h 24. E a costo zero. Una vera comodità per gli incivili di ogni categoria. Privati cittadini, o partite IVA che siano. Manco a perdere tempo all’isola ecologica. Sarebbe gratis anche lì, ma vuoi mettere il gusto del barbaro. Accosti, magari nottetempo, rovesci tutti i tuoi rifiuti sull’argine della carreggiata, e te ne vai contento. E’ un attimo. Che ci vuole. Tanto non ti beccheranno mai. Uno sfregio all’ambiente, alla collettività, alla Legge e, soprattutto, alla Civiltà. L’adrenalina, supponiamo, è la stessa che eccitava i Vandali durante le loro devastanti scorrerie quasi millecinquecento anni fa.
Le categorie del rifiuto? Speciali? Pericolosi? Tossico nocivi? Perchè c’è differenza? I codici di smaltimento C.E.R. da applicare? Boh! I Formulari per il trasporto da compilare? E che cosa sono? Ma poi che te frega. Non sarai mica anche tu un altro di quegli ecologisti rompicoglioni? E’ così comodo così. Ci risparmiamo il tempo di andare fino ad una discarica autorizzata (chissà dove sarà?) e anche un sacco di soldi che ci costerebbe. Comodo no. E così nei fossati e nelle poche piazzole non ancora sbarrate dai guard-rail che la Provincia è stata costretta a installare, o, peggio ancora, fin sugli argini del fiume Tronto, si susseguono allegramente gli scarichi abusivi di piccoli “imprenditori” e privati cittadini. Tutti quanti spensierati e degni discendenti di Attila, il flagello di Dio. Calcinacci, cartongesso, vecchi sanitari, ma anche lastre di eternit dismesse, mobilia, materassi, frigoriferi, televisori e lavatrici in disuso. Basterebbe una telefonata in Comune, e verrebbero loro a caricarseli sotto casa tua per poterli poi smaltire in discariche autorizzate. A norma di legge. E gratis. Invece no. La zotica ignoranza è più forte di tutto.
Dall’altra parte gli onesti. I responsabili. I virtuosi. Gli etici. I coscienziosi. Quelli che si svenano, impoveriscono i loro bilanci, vedono contratti i loro già magri utili, pur di “stare in regola”. Come usava una volta. Quando padri e nonni così ci hanno insegnato. La serietà prima di tutto. Quando la parola, una stretta di mano guardandosi negli occhi, contavano più di mille contratti scritti.
Gli onesti. Sempre più rari. Perchè sono proprio le loro imprese a “saltare” per prime, se non ti pagano, e le banche ti strozzano. Perchè tu, le tue scadenze, sei abituato ad onorarle. Sempre. Comunque. Perchè non rientra nel tuo Dna fregare il Prossimo: fisco, clienti, fornitori o dipendenti che siano. Gli onesti. Frustrati e tartassati. Irrisi e impotenti. Quelli che le regole, tutte, le hanno sempre rispettate, anche se il Sistema se ne inventa una al giorno per renderti la vita sempre più dura. Perchè “stare in regola” costa sempre di più. Ed è sempre più faticoso. Soprattutto per le micro imprese. Perchè tutti i costi generali, che lievitano costantemente anno dopo anno, legati alla burocrazia, alla pressione fiscale e contributiva, alla, pur sacrosanta, sicurezza sul lavoro, e alla tutela dell’ambiente di cui parlavamo, ti porta, pian piano, in perdita.
E fuori mercato. Perché sono proprio quelli senza scrupoli a portarti via i lavori. Perché costano meno di te. E fanno anche una balla di soldi. Evadendo ogni obbligo, facendosi beffe di ogni normativa vigente in ogni materia. Te lo puoi permettere in questo Paese dove la Legge e il cosiddetto garantismo molto spesso tutelano, e garantiscono, l’impunità quella sì, proprio ai furbastri. Ti arricchisci se “ci sai fare”. E hai il pelo sullo stomaco. Tanto non ti beccano. E se ti beccheranno mai un giorno, invece di spogliarti di tutto, e metterti per sempre in condizione di non fare più danni a nessuno, per premio lo Stato ti farà pure un bello sconto sul dovuto. Così, se delinqui, ci guadagni due volte. Funziona così in questo Paese. Lo sanno anche gli onesti questo. Quelli che hanno pagato sempre tutti, fino all’ultimo centesimo. Quelli che tireranno avanti finché ce la faranno. Quelli che non vorrebbero mai abbassare per sempre la serranda della propria attività, o vedere il loro capannone finire all’asta, o, peggiore delle sconfitte, legarsi, una sera più buia delle altre, un cappio intorno al collo. Resa finale alla stanchezza, e all’impotenza di fronte al Sistema iniquo e ipocrita.
Dal Covid 19, prima o poi, ne usciremo, ma i virus letali da debellare, per garantire un futuro migliore alla parte più sana di questo Paese, sono anche altri. Troppi altri.
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