«È stato pubblicato il bando, già annunciato, che concede contributi regionali per sostenere la ripresa post Covid delle attività sportive nelle piscine agonistiche. A disposizione ci sono 250.000 euro che potranno essere richiesti da enti pubblici, organizzazioni sportive affiliate al Coni e al Comitato paralimpico, da privati che gestiscono impianti pubblici con vasche di almeno 25 metri. Le richieste andranno presentate alla Regione Marche entro le ore 12 del 30 aprile».
Ad annunciarlo la Regione in una nota. «Insieme al bando da 950 mila euro per favorire la ripresa dello sport dilettantistico, di prossima emanazione, la misura fa parte del pacchetto da 1,2 milioni destinati a promuovere la ripartenza dello sport marchigiano dopo la pandemia – commenta l’assessore Giorgia Latini – un sostegno concreto e consistente al movimento sportivo di base che ha subito pesanti ripercussioni dalla sospensione delle attività, che ora mettiamo in condizioni di ripartire, appena possibile, riprendendo a svolgere quel ruolo fondamentale, sociale prima ancora che agonistico, nella crescita di tanti ragazzi e giovani marchigiani». Le domande di contributo andranno presentate esclusivamente tramite il sistema telematico “ProcediMarche”.
«Il contributo sarà ripartito in base ai metri quadri di superficie di acqua presente nelle sole piscine aventi almeno uno dei due lati uguale o superiore ai 25 metri lineari, sulla scorta di quanto certificato dalla Federazione competente o Ente di promozione sportiva di livello regionale – si legge nel comunicato – nel caso in cui (alla data del 22 marzo 2021, giorno di adozione della delibera regionale di concessione del contributo) la piscina risulti chiusa per la pandemia, verrà assegnata una quota base; nel caso risulti aperta (in applicazione delle disposizioni nazionali) verrà riconosciuta una quota aggiuntiva del 500% per compensare i maggiori costi di gestione sostenuti in questi mesi. È possibile cumulare l’aiuto di cui al presente bando con altre forme di aiuto pubblico, diretto e indiretto, assegnate dalla Regione e da enti diversi dalla Regione Marche».
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