di Riccardo Treggiari (ex sindaco di Amandola)
Se è pur vero che per realizzare opere infrastrutturali, parliamo di strade, occorrono, tra fase progettuale e lavori, molti anni, è ancor più vero che per prendere una decisione politica che avvii le procedure bastano pochi giorni. Necessita avere le idee chiare, sulla funzionalità ed il valore di un progetto, perché si possa tornare a riallacciare il discorso su una rete viaria marchigiana, quella della fascia sub-appennina, interrotto agli inizi del secolo scorso.
Il Sud montano delle Marche, per uscire dall’atavico isolamento, dopo la brillante intuizione della Quadrilatero, che ha permesso di aprire una finestra nella direttrice Perugia-Firenze, ha bisogno dell’unico allaccio strategico per unirsi a Roma: l’autostrada Roma-L’Aquila.
Riassumendo, si tratta del completamento dell’ultimo tratto della Pedemontana dal Lago di Caccamo a Teramo: Caccamo-Sarnano-Amandola-Comunanza-Roccafluvione-Ascoli Piceno-Teramo. Questa deve essere la priorità. Sarebbe un valido surrogato, potendo risparmiare, in questa fase, sulla realizzazione della chimerica Mare-Monti nella Val Tenna e sull’inutile, e per niente trafficata, Salaria.
L’idea, come detto, si completa con la modifica del collegamento, la cui realizzazione rientrerebbe nel progetto Quadrilatero, di Sarnano con Caccamo anziché con Sforzacosta : il tutto sempre per abbreviare i percorsi e per favorire i centri terremotati dell’alto maceratese. In una visione più globale, il progetto si inserisce come più razionale completamento di una Pedemontana che, in partenza da Sant’Arcangelo di Romagna, quindi A14 tratto romagnolo, attraversando Cagli, Fabriano, Camerino, Sarnano, Amandola, Ascoli, sempre in prossimità dell’Appennino, si innesterebbe a Teramo sulla autostrada per Roma. Questa direttrice, sarebbe una valida alternativa per il frazionamento del traffico nord-sud che, se già realizzata, avrebbe anche reso quasi superflua la terza corsia autostradale. Se risponda a verità la volontà della Giunta Regionale di voler fermare lo spopolamento e la conseguente morte di un territorio di alto valore sociale, culturale ed ambientale, come è la zona montana del cratere, rivolgiamo un appello al Presidente Acquaroli perché faccia sue queste vitali priorità e sollecitiamo Sindaci ed Amministrazioni coinvolte perché facciano fronte comune in una battaglia che deve essere assolutamente vinta, pena la desertificazione.
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