Prima il furto poi le minacce al vigilantes,
assolto per un vizio di forma

SAN BENEDETTO - Secondo la difesa dell'imputato rappresentata dall'avvocato Silvia Morganti la querela non era stata presentata dalla persona che ne aveva la facoltà determinando così un "difetto di procedibilità"
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Era stato accusato del furto di una maglietta “polo” e di un paio di ciabatte infradito all’interno dell’IperCoop “Porto Grande” di Porto d’Ascoli per un valore di 29,90 euro e di aver minacciato di morte un addetto alla sicurezza del centro commerciale che lo aveva bloccato.

Ma questa mattina un marocchino di 38 anni (E.S. le sue iniziali) è stato assolto per un vizio di forma in quanto la denuncia è stata presentata da una persona che ne aveva la facoltà tra i responsabili dell’ipermercato, quelli della ditta di vigilanza e la stessa vittima.

E così trattandosi di un reato procedibile a querela di parte, il giudice Barbara Bondi Ciutti ha disposto l’assoluzione dell’imputato difeso dall’avvocato Silvia Morganti per un difetto di procedibilità.

L’avvocato Morganti

Proprio all’avvocato Morganti non è sfuggita tale circostanza relativa al “mittente” della querela che ha portato all’esito favorevole del processo per il suo assistito.

Durante l’udienza odierna è stato ascoltato il vigilantes che era stato minacciato dopo il furto delle scarpe e della maglietta che non era sfuggito all’occhio attento delle dipendenti dell’IperCoop.

I fatti risalivano al 30 maggio 2015.

 

rp


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