L’Area Vasta 5 si prepara all’estate:
chiusura dei reparti Covid
e potenziamento
del Pronto Soccorso in Riviera

SANITA' - Parla il direttore Cesare Milani. «Guardo al futuro con fiducia, grazie ai vaccini» «Voglio ringraziare pubblicamente il personale che ne sta occupando» «La domanda per dirigere Area Vasta 4? Ecco perché l'ho fatta»
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L’ingresso del Pronto Soccorso del “Madonna del Soccorso”

di Maria Nerina Galiè

Mentre i reparti Covid negli ospedali del Piceno si svuotano, seppure lentamente, l’Area Vasta 5 inizia a guardare con fiducia al futuro e, con l’estate ormai alle porte, si sta preparando alla sfida di ogni anno: potenziare il Pronto Soccorso del “Madonna del Soccorso” di San Benedetto.

E’ questo uno dei fronti che vede impegnati i vertici della Sanità picena, reduce da una pandemia che fa sempre meno paura, oltre al ripristino dei reparti, ora adibiti alla cura dei pazienti affetti da complicanze del virus, ed al piano ferie per i dipendenti.

Cesare Milani

Poi c’è la “curiosità” del nome di Cesare Milani, direttore generale di Area Vasta 5, tra i 54 candidati per la direzione generale di Area Vasta 4, del Fermano, nel post Livini.

«Non rientra nei miei piani lasciare il Piceno ha spiegato il direttore di Area Vasta 5 ho fatto domanda soltanto per rientrare nell’elenco regionale, che ha validità triennale, e nel quale si dovrà attingere per l’eventuale rinnovo di tutte le direzioni delle Marche.

Tra i 54 nomi adesso si dovrà scegliere la terna, nella quale la Giunta regionale sceglierà il successore di Livini. Ma se dovesse decadere Nadia Storti (direttore generale Asur Marche, ndr), per qualsiasi motivo, anche tutti noi direttori decadiamo dalla carica.

I nuovi, da qui a tre anni, saranno selezionati sulla base di quell’elenco».

Chiuso argomento Fermo, l’attenzione di Milani è tutta per la Sanità picena, che ancora deve riprendersi dal duro colpo della seconda ondata della pandemia.

«Lo scorso anno ne siamo usciti prima (a metà maggio l’ultimo contagio in provincia di Ascoli, ndr). L’estate è stata tranquilla, anche troppo sotto certi aspetti. Ma poi, a settembre, la seconda ondata ci ha investito in pieno. Quest’anno non sarà lo stesso.

I vaccini cambiano le prospettive. Sono molto orgoglioso, e voglio dirlo pubblicamente, di come il nostro personale sta portando avanti la campagna vaccinale, che ha abbondantemente superato le 110.000 somministrazioni tra prime e seconde dosi».

Oggi, 28 maggio, secondo il bollettino regionale, negli ospedali del Piceno ci sono 23 ricoverati nei reparti Covid ancora in piedi. Sono state chiuse la Covid 1 e 2 di San Benedetto e Medicina prima, Geriatria martedì scorso, sono stati riaperti.

«Gli ultimi reparti che si svuoteranno sono la Rianimazione del “Madonna del Soccorso” e la Pneumo Covid del “Mazzoni”. Difficilmente si libereranno prima della fine di giugno».

Nella Murg di San Benedetto, ora semi intensiva per Covid, ci sono ormai pochi ricoverati. Anche quel reparto sarà da ripristinare al più presto, in vista dell’estate.

Il Pronto Soccorso del “Madonna del Soccorso” è stato sempre una spina nel fianco di Milani, in estate, quando la popolazione in Riviera decuplica e, con essa, le richieste di accesso alle urgenze.

Per di più, il periodo coincide con le ferie, obbligatorie sempre, necessarie quest’anno che ha visto il personale sanitario ridursi all’osso i giorni liberi.

«I dipendenti faranno le ferie. Su questo non ci piove. Per sopperire alla maggiore esigenza di personale al Pronto Soccorso del “Madonna del Soccorso” ci stiamo già attivando, con la dottoressa Giuseppina Petrelli (primario del reparto urgenza ed emergenza di San Benedetto, ndr) e l’ufficio personale.

Con la chiusura dei reparti Covid avremo operatori da far ruotare anche al Pronto Soccorso.

Inoltre, stiamo introducendo nuovi medici, presi da un apposito elenco dell’Asur. 

La carenza di medici al Pronto Soccorso della Riviera è cronica. Per completare l’organico, ma non è mai avvenuto, mancherebbero 9 professionisti.

Per adesso, lo sforzo è volto ad affrontare l’estate e uscire dalla pandemia da Coronaviurs. Poi vedremo di risolvere anche questo problema»

 

 


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