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Mimmo Vagnoni
e lo chalet Zodiaco

SAN BENEDETTO - Mimmo Vagnoni è oggi l’anima di una delle realtà più longeve della Riviera delle Palme. Lo fondarono, nel 1959, suo padre Giuseppe ed Enrico Grossi. Peppe e Reòcce. Vi raccontiamo la bella storia ultrasessantennale
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Mimmo oggi con la moglie Susy ed Emanuela

 

di Walter Luzi

 

Mimmo Vagnoni dentro lo chalet Zodiaco è come se ci fosse nato. Ne è parte integrante. Viva. Anima e materia. Alla pari di quei mattoni a faccia vista colorati di giallo e di rosa da suo padre, Giuseppe Vagnoni, sessantadue anni fa, quando quello chalet lo costruì, insieme ad Enrico Grossi, con le proprie mani. Peppe e Reòcce. Sono stati loro i grandi padri fondatori dello Zodiaco, primo avamposto a sorgere su una spiaggia ancora vergine, a servizio del turismo di massa che verrà. Lo Zodiaco.

Lo Zodiaco alla fine degli anni 70

Scommessa sul futuro, sulle proprie capacità, ma anche sulla bellezza ancora incontaminata della riviera sambenedettese, e sulle sue potenzialità. Mura senza tempo tirate su, mattone su mattone, e vissute con amore da Peppe e Reòcce. Molto di più che due soci. Vagnoni ci porta dentro l’anima contadina della sua Santa Lucia. Forte a genuina. Temprata dalla fatica, e ricca di saggezza. Grossi i mille saperi che gli vengono dal mare, e dai suoi frutti. I mille segreti di una cucina marinara appresi navigando sui pescherecci. Ci investono tutto quello che hanno, Peppe e Reòcce, nello Zodiaco. Quando l’elettricità ci è appena arrivata, ma non il telefono, o una strada degna di questo nome, ad attraversare la campagna che tutto intorno lo circonda. Dove tutto è ancora da sudare, costruire. Di fronte, oltre la striscia di sabbia, solo l’immensità del mare a infondere coraggio, energie, fiducia, tanta voglia di fare bene. E a far sognare un mondo migliore per i propri figli.

Negli anni 60, quando le attrezzature balneari venivano rimesse tutte le sere

Perchè la famiglia dello Zodiaco è già grande. Enrico sposa infatti Evelina, una delle sorelle di Giuseppe. I loro figli, Pinuccio, Lisetta e Francesca cresceranno come fratelli con i cugini, i figli di Peppe e Maria: Mimmo, Eliseo, Nicola e Davide. Perchè è, essenzialmente, l’amore, quando è più forte di tutto, a rendere speciali le persone, le storie. E i luoghi come lo Zodiaco di Peppe e Reòcce. Che cresce, estate dopo estate. Con il lavoro gioioso e gli orgogliosi sacrifici di tanti. Con le cinque sorelle di Giuseppe, Evelina, Leda, Nervina, Annina e Mariuccia, gruppo vincente dalla micidiale potenza di fuoco ai fornelli della cucina. Con nonno Mico, che confeziona, uno per uno, gli spiedini per il pesce, e intreccia, sempre a mano, la paglia dei fiaschetti per il vino da servire a tavola.

Mimmo bambino allo “Zodiaco” con papà Peppe e mamma Maria

Con Nicola Matteo Scarponi, detto “Burì”, personaggio vero, cuoco e marinaio come Enrico Grossi, del quale raccoglierà, degnamente, la pesante eredità dopo la prematura scomparsa. Come Mimmo, Eliseo, Nicola e Davide raccoglieranno quella del papà. Con Susy ed Emanuela, arrivate qui come turiste dal profondo Nord, e che allo Zodiaco si innamorano e mettono radici per sempre, sposando, rispettivamente, Mimmo e Pinuccio. Lo Zodiaco sarà il primo ristorante di pesce della riviera sambenedettese a sorgere in uno stabilimento sul mare. Ospiterà banchetti nuziali, ricevimenti, feste e Vip di ogni epoca. Qui si realizza il primo campo di beach-volley. Qui le iniziative estive di intrattenimento e svago per i bagnanti si moltiplicano. Qui i clienti, del ristorante, e della spiaggia, si affezionano. E tornano. Estate dopo estate. Sempre più numerosi.

Perchè allo Zodiaco ti senti un po’ a casa anche tu. Perchè qui si respira, oltre alla salsedine, una umanità rara. Un sapore di buone cose antiche, come le regole della creanza. Se non hai indosso una maglietta, te la danno loro per sederti a tavola. Sennò non mangi. La grande famiglia dello Zodiaco è rimasta sempre unita. Successi, lutti dolorosi e scelte di vita diverse di alcuni, non ne hanno rotto i legami, cancellato l’armonia, o, tanto meno, snaturato l’anima. C’è sempre un abbraccio ad accogliere tutti. Il tempo si è fermato allo Zodiaco. Porto sicuro in ogni stagione. I mattoni colorati di giallo e di rosa sono sempre lì, come la spiaggia e il mare. Più belli ancora in inverno, o a primavera. Quando sono deserte, o il mare è grosso. Quando soltanto sole e vento accompagnano i tuoi pensieri. Anche Mimmo Vagnoni è lo stesso di sempre.

Accoglie nel suo ristorante vecchi clienti e nuovi avventori con lo stesso sorriso. E piglio burbero solo all’apparenza. Con la sua immancabile parannanza bianca, dopo averti servito del buon pesce è già diventato un’amico. E’ una miniera di racconti di vita sambenedettese, e divertenti aneddoti di sessantuno estati vissute allo Zodiaco. Sedetevi ad ascoltarlo. Vale la pena. Ma versatevi prima un calice di buon vino bianco però. Perchè è un lunga storia.

Anno 1959

Peppe

I piccoli Davide e Nicola con “Burì”

 

 

 


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