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Biometano dai rifiuti organici,
via libera dal Consiglio comunale

ASCOLI - Il sindaco Fioravanti: «Si va nella direzione dell'Ascoli Green». Critici Pd e 5Stelle: «Si cambia destinazione alle aree agricole». Dal forzista Piero Celani nuove stoccate: «La sesta vasca si poteva fare per step senza presentare progetti mastodontici».
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Il Consiglio comunale di Ascoli ha approvato, oggi pomeriggio 3 giugno 2021, la delibera per la realizzazione dell’impianto di produzione di biometano dai rifiuti umidi (leggi l’articolo) proposto dalla società Ascoli Servizi Comunali nei pressi della discarica di Relluce.

La zona dove dovrebbe essere realizzato l’impianto di Relluce

Ora la palla passa alla Provincia di Ascoli Piceno che dovrà rilasciare o meno l’autorizzazione ambientale, in quanto competente in materia, al termine dei tavoli tematici indetti per esaminare la corposa documentazione alla base del progetto che prevede 40mila tonnellate annue di rifiuti lavorabili.

«E’ un progetto -dice il sindaco Marco Fioravanti– che a breve presenteremo alla città con slide e video. Va nella direzione prevista dal piano regionale che prevede impianti nei pressi di discariche già esistenti e nell’ottica dell’Ascoli Green per abbassare le quantità di rifiuti e di inquinamento».

Più scettici i capigruppo di minoranza come Francesco Ameli (Pd) e Massimo Tamburri (5Stelle).

«Si parla di Ascoli Green -dice Ameli che poi si è astenuto al momento del voto- e poi si cambia destinazione d’area ad un terreno agricolo per produrre bio metano in una zona che non è nemmeno collegata alla rete del metano e serviranno i camion per trasportare la materia liquefatta. Che ne pensano poi Lega e FdI che a Pesaro e a Force stanno facendo le barricate per opporsi ad impianti di questo genere?».

«C’è il rischio che anche la frazione ascolana di Villa Sant’Antonio -aggiunge Tamburri- già martoriata dalla puzza al pari di Castel di Lama e Appignano. In tutta la regione ci sono 8 richieste per fare impianti del genere quando ne basterebbero due».

A favore i consiglieri di maggioranza anche se Piero Celani (Forza Italia) non ha risparmiato bacchettate sulle scelte strategiche fatte in merito alla discarica di Relluce soprattutto al tempo del sindaco Castelli e dei suoi “esperti” in materia di rifiuti.

«La sesta vasca (che doveva sorgere proprio sul terreno dove ora si vuole fare l’impianto per il biogas, ndr) -afferma Celani- si poteva fare per step senza presentare progetti mastodontici. La responsabilità invece della Regione è stata quella di non aver investito nell’impianto di trattamento dei rifiuti che è stato il primo a livello marchgiiano».

L’assessore al bilancio Dario Corradetti

«Oggi il 68% dei rifiuti umidi deve essere portato fuori provincia», rivela Maurizio Simonetti (Lega). «Anche il Pnrr -aggiunge Vincenzo Mancini (FdI)- prevede sostegni per questi impianti».

Via libera anche alla modifica del piano di alienazione dei beni comunali alla luce delle decisioni prese dalla giunta comunale (leggi l’articolo).

Sul caso del mattatoio comunale che sarebbe a rischio chiusura (leggi l’articolo) sono arrivate le rassicurazioni dell’assessore al bilancio Dario Corradetti.

«La stima per la vendita fatta dall’agenzia delle entrate per la vendita non rispecchia il valore di mercato reale -afferma- e in attesa di trovare un compratore il Comune provvederà ad una importante manutenzione straordinaria per non chiuderlo».

 


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