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Il dottor Mario Sfrappini,
Cavaliere al Merito
a pochi giorni dalla pensione

SAN BENEDETTO - Il direttore del Dipartimento di Medicina dell'Area Vasta 5, primario di Geriatria dell'ospedale di San Benedetto e primario del reparto Covid 1 del "Madonna del Soccorso", riceverà l'onorificenza l'11 giugno. Ecco il suo commento
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Il dottor Mario Sfrappini

di Maria Nerina Galiè

Un prestigioso riconoscimento al termine di una brillante carriera: arriva tutto insieme per il dottor Mario Sfrappini, direttore del Dipartimento di Medicina dell’Area Vasta 5, primario di Geriatria dell’ospedale di San Benedetto e primario del reparto Covid 1 del “Madonna del Soccorso” durante la prima e la seconda ondata della pandemia.

Prossimo alla pensione, domani 11 giugno è tra i cittadini del Piceno che riceveranno il diploma di Cavaliere dell’Ordine al Merito dal prefetto di Ascoli Carlo De Rogatis (venerdì scorso la premiazione dei primi 6).

«Un commento? C’è poco da dire – afferma il primario – è un riconoscimento importante, per un impegno portato a termine tra tante difficoltà e pericoli, grazie alla collaborazione di tutto il personale e dei volontari. Il merito di aver fronteggiato l’emergenza è corale».

Il dottor Sfrappini è stato in prima linea nella lotta al virus, nel reparto Covid 1 che, insieme alla Covid 2 diretta dal dottor Pierangelo Santori, da qualche settimana sono tornati ad essere Medicina e Geriatria dell’ospedale della Riviera (leggi qui e leggi qui).

Una fase della Sanità picena che lo stesso primario definisce «esempio di “resilienza” da parte di medici, infermieri ed operatori sanitari, che non si sono risparmiati, portando avanti un lavoro certosino e rigoroso anche nell’applicazione delle misure di prevenzione del contagio. Infatti, a differenza di altre strutture in Italia, non abbiamo avuto focolai interni.

Abbiamo inoltre dato opportunità di accoglienza anche ai pazienti provenienti da altre Aree Vaste, come è giusto che sia nell’ottica di un servizio regionale».

Il dottor Sfrappini andrà in pensione – e con tutti gli onori – il prossimo 30 giugno. Le mancherà tutto questo?

«Certamente, ma è arrivato il momento di farmi da parte e lasciare spazio alle nuove leve. Il ricambio generazionale è essenziale». 

 


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