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Comunanza esce dall’Unione
Montana dei Sibillini, il sindaco:
«Nel tempo si è rivelata inutile»

LA DECISIONE è stata deliberata dal Consiglio comunale. Cesaroni: «Nessun elemento scatenante particolare, ma mai iniziative concertate soprattutto di fronte problemi gravi come terremoto, neve o pandemia». «Restiamo aperti a forme di alleanze tra enti locali»
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Alvaro Cesaroni

di Maria Nerina Galiè

Comunanza non fa più parte dell’Unione Montana dei Sibillini: l’uscita, deliberata dal Consiglio comunale con voto unanime (si sono astenuti i due consiglieri di minoranza presenti), è stata annunciata dal sindaco Alvaro Cesaroni.

La scelta non è legata ad un particolare evento, non c’è stata la cosiddetta goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Il primo cittadino parla piuttosto di «decisione maturata nel tempo» e di un «Ente che si è rivelato “inutile”, nell’ambito del quale non sono mancate piccole manifestazioni di campanilismo».

L’Unione Montana dei Sibillini, presieduta dal sindaco di Santa Vittoria Fabrizio Vergari, oltre a Comunanza comprende anche Amandola, Force, Montedinove, Montefalcone Appennino, Montefortino, Montelparo, Montemonaco, Rotella, Santa Vittoria in Matenano e Smerillo. Quindi 5 Comuni ricadenti nella provincia di Ascoli e 6 in quella di Fermo.

Territori i cui destini si sono intrecciati soprattutto negli ultimi, difficilissimi anni, già contrassegnati dallo spopolamento fisiologico delle aree interne. Realtà locali che in più occasioni il sindaco Cesaroni ha chiamato alla fusione, senza però trovare sponda. 

«Terremoto, neve ed ora la pandemia – spiega Cesaroni – eventi che avrebbero richiesto azioni concertate, che non ci sono state.

Tanto per fare degli esempi, sulla Sanità Amandola va avanti per la sua strada, stessa cosa sulla campagna vaccinale. Poliambulatorio, anni fa, e nuova sede adesso: sono a Santa Vittoria. Il Biodigestore? Force ha fatto come ha voluto. Vogliamo parlare dei servizi di cui l’Unione Montana poteva incrementare? Non ce ne sono stati».

Il fatto che l’Ente è a cavallo tra due province, può essere stato di ostacolo ad iniziative comuni?

«Al contrario. Per come la vedo io, qualsiasi idea o progetto da portare avanti poteva avere il supporto di due Amministrazioni provinciali».

La delibera del Comune di Comunanza, recepita entro oggi 30 giugno dall’Unione Montana, produrrà i suoi effetti formali a partire dall’1 gennaio prossimo.

C’è la possibilità di rivedere la scelta?

«Non direi. Piuttosto – è sempre il sindaco Cesaroni che parla – ribadisco l’opportunità della fusione tra Comuni, che ho sempre portato avanti. Siamo più che disponibili a forme di aggregazioni o alleanze tra enti locali, che possano portare maggiori servizi alla popolazione e favorire la tenuta del territorio».

Con la perdita di Comunanza, l’Unione Montana dei Sibillini perde uno dei Comuni maggiori, non solo per numero di abitanti, ma soprattutto per essere il maggiore centro industriale e commerciale dell’entroterra piceno e fermano.

 


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