di Giorgio Fedeli
«Non possiamo escludere nulla, nessuna ipotesi, nemmeno ovviamente quella del dolo, della mano dell’uomo dietro agli incendi».
Marco Lambruschi, sostituto direttore antincendi capo e capo esperto dei vigili del fuoco del comando provinciale di Fermo, commenta così, con queste parole, la lunga sequenza di roghi che dalla mattina di giovedì 1 luglio ha tempestato la zona al confina tra Piceno e Fermano e che qualche sospetto lo ha destato.
Fortunatamente la tempestività dei Vigili del fuoco nell’intervenire creando anche delle “zone tagliafuoco”, ha impedito il propagarsi delle fiamme. E infatti non si registrano feriti, ustionati o intossicati.
Ricapitolando, le chiamate al 115 sono iniziate alle ore 8 con un incendio di sterpaglie a Monte Urano. Le prime di una lunga serie.
Poi i Vigili del fuoco sono stati chiamati a intervenire intorno alle 12 a Montegranaro per un campo di grano divorato dalle fiamme.
Da lì, in supporto ai colleghi di Ascoli, per una collina a fuoco tra Campofilone e Marina di Massignano.
E ancora. Alle 13,30 a Petritoli, poco più tardi a Ponzano di Fermo. Intorno alle 15 lungo la Mezzina e, infine, intorno alle 19 a San Marco alle Paludi, anche in questo caso a fuoco sterpaglie e stoppie lungo il fiume.
«Abbiamo chiamato i colleghi di Amandola – continua Lambruschi – dunque abbiamo operato su tutti i fronti con una trentina di uomini in totale (dieci in più rispetto all’ordinario, richiamando anche i turni liberi) e quattro mezzi in più».
I Vigili del fuoco sono riusciti a domare praticamente tutti gli incendi nell’arco della giornata e, una volta spente le fiamme, sono scattate le varie bonifiche per estirpare qualsiasi residuo di focolaio restando, nel corso della nottata, quasi esclusivamente a presidiare l’incendio di Campofilone.
Lì infatti, in località Tre Camini, è divampato intorno alle 13, un incendio boschivo che ha interessato circa 7 ettari di vegetazione. Sul posto squadre provenienti da Ascoli, San Benedetto e Fermo con tre autobotti e tre mezzi 4×4 coadiuvati da un Canadair proveniente dalla base di Napoli e un elicottero della Regione Marche.
Questa mattina, purtroppo, nuova allerta intorno alle ore 11 a causa di focolai sempre sulla collina di Tre Camini. E sono tornati in azione anche Canadair ed elicottero.
Ultimate anche le operazioni di bonifica scatteranno quelle di indagine, per così dire, sulla natura degli incendi.
«E’ vero che il vento ha sicuramente favorito il propagarsi delle fiamme – spiega Lambruschi – ma una sequenza simile di roghi diciamo che è insolita». E questo sta a significare che non si può affatto escludere che dietro a tutti questi incendi ci possa essere la mano dell’uomo. Difficile, in questo caso, pensare a una escalation di casi accidentali. Basta un mozzicone di sigaretta ancora acceso gettato da un’auto.
Il cerchio si restringerebbe su un possibile piromane che si potrebbe essere… divertito ad appiccare incendi qua e là. Lambruschi non si sbilancia. «Ma – ammette – non possiamo escludere nulla. Abbiamo comunque chiesto anche alla Polizia e ai Carabinieri, con anche i Forestali che hanno competenza sui tratti boschivi, di effettuare dei controlli».
Il grande incendio di Massignano: in azione anche un canadair e un elicottero (Foto e video)
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