A un mese di distanza dalla denuncia delle gravi condizioni professionali in cui versano i lavoratori di Anffas Grottammare (leggi l’articolo), Cgil, Filcams Cgil e Fisascat Cisl tornano alla carica manifestando un certo disappunto nel constatare che, da allora, nulla è ancora cambiato.
«Riposi negati, rientri continui e una totale disorganizzazione nella gestione dei collaboratori – denunciano i sindacati – perdurano all’interno di quello che dovrebbe essere un centro di solidarietà basato sul rispetto dell’individuo.
Negli appartamenti del progetto “Abito a casa mia” i lavoratori continuano a svolgere monti orari inammissibili che sfiorano le 400 ore mensili, dovendo il più delle volte rinunciare ai riposi settimanali, mentre agli occhi di Anffas gli educatori sembrano non più necessari nell’ambito di un servizio che ormai va avanti solo con assistenti familiari».
Nel corso di queste ultime settimane, le organizzazioni sindacali hanno a più riprese tentato di intraprendere la via del confronto e della mediazione con la presidenza dell’associazione, che tuttavia non sembra essersi mossa dalla sua posizione iniziale.
«I lavoratori – proseguono i rappresentanti sindacali – continuano a lavorare soggiogati dalle disposizioni autoritarie di Anffas. In generale, il clima lavorativo all’interno delle sedi dell’associazione è divenuto ormai insostenibile per via della mancanza di continuità nei progetti educativi degli utenti.
I lavoratori vengono frequentemente spostati per mezzo di ordini di servizio – privi tra l’altro delle motivazioni necessarie – e costretti a sospendere i percorsi intrapresi con gli ospiti dei centri o a svolgere straordinari, solo perché Anffas così ha deciso».
Con la trattativa con la dirigenza dell’associazione apparentemente arenata, Cgil, Filcams Cgil e Fisascat Cisl hanno a questo punto deciso di tirare in ballo anche gli enti locali nel tentativo di sbloccare una volta per tutte una situazione evidentemente penalizzante per i lavoratori.
«Abbiamo coinvolto le istituzioni del territorio e l’Anffas nazionale – dichiarano i sindacati – per metterli al corrente dell’inammissibile situazione e chiedere loro un intervento che possa ripristinare un ambiente lavorativo dignitoso e un rapporto costruttivo con i sindacati.
Se Anffas è ciò che è e gode di un’ottima reputazione, la sede di Grottammare dovrebbe dire grazie ai suoi professionisti, mentre invece impone continui rientri, nega ferie e sposta il personale nei vari servizi mostrando, tra le altre cose, scarsa sensibilità ai rischi legati al Covid».
I sindacati annunciano dunque di voler proseguire nel percorso vertenziale intrapreso fino a quando non verranno assunte le figure professionali necessarie e non verrà riorganizzato il lavoro «come un’associazione seria e portatrice di valori di inclusione e solidarietà dovrebbe fare per essere un vanto per il territorio, i cittadini ed i lavoratori».
Anffas Grottammare, i sindacati: «Inaccettabile la gestione del personale»
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