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Studenti bloccati a Malta per Covid,
parla il titolare dell’agenzia di Ascoli
che ha organizzato la vacanza

CORONAVIRUS - Si tratta di Stefano De Angelis, direttore generale di "Giocamondo Study", partito alla volta dell'isola appena saputo dell'accaduto. Tante però le cose che non tornano ai genitori nell'assistenza fornita dal governo maltese. Ecco anche la testimonianza di una mamma
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Stefano De Angelis

 

di Maria Nerina Galiè

 

Rischia di trasformarsi in un incubo il viaggio studio degli 80 ragazzi italiani, tra i 14 ed i 17 anni, bloccati a Malta proprio quando stavano per risalire sull’aereo che li avrebbe riportati a casa: 21 di loro sono risultati positivi al Covid dopo il tampone rapido effettuato prima del rimpatrio, ma non confermato con il molecolare.

La vacanza, in convenzione con l’Inps, è stata organizzata dall’agenzia di viaggi “Giocamondo Study” di Ascoli, il cui presidente Stefano De Angelis, è partito per l’isola appena saputo di quanto era accaduto.

Raggiunto telefonicamente nell’imminenza dei fatti, ha tagliato corto: «Sono a Malta, qui la situazione è complicata. Devo lasciare libero il telefono per parlare con i genitori dei ragazzi».

E’ di poco fa invece, tardo pomeriggio dell’11 luglio, una nota stampa (riportata da “Il Messaggero” e “Il Giorno”) con cui Stefano De Angelis ha rassicurato i genitori: «Il gruppo di 80 studenti italiani in quarantena a Malta si trova in un hotel di lusso, con assistenza sanitaria e cibo adeguati, grazie alle nostre reiterate sollecitazioni e all’attenta collaborazione dell’Ambasciata italiana.

Abbiamo anche attivato un servizio di supporto – continua De Angelis – coprendo inoltre le spese di soggiorno fino al 22 luglio dei giovani e delle loro famiglie. I ragazzi, inizialmente rimasti soli, sono poi stati assistiti dal nostro personale.

Sabato (ieri 10 luglio, ndr), visto il blocco dello staff in loco, in solo 48 ore la mia organizzazione dall’Italia ha inviato a Malta altri sei operatori per rafforzare il supporto ai ragazzi in quarantena, garantendo supporto psicologico e tenendo le famiglie costantemente informate. Nessuno tra i ragazzi e i familiari  sarà lasciato solo in questa situazione».

Ed infatti sembra che sia l’organizzazione di “Giocamondo Study” l’unico collegamento tra i papà e le mamme a casa ed i ragazzi, spostati nel Covid Hotel, dove dovranno rimanere almeno fino al 22 luglio, termine indicato dal governo maltese per il termine della quarantena. Ma saranno liberi di tornare a casa solo previo tampone negativo.

Nadia Urbano, di Roma, mamma di uno degli studenti coinvolti, sentita nella mattinata di oggi, è piuttosto preoccupata e per nulla soddisfatta dell’assistenza che sta fornendo il public health (dipartimento di salute pubblica di Malta).

Non va bene per la Urbano che, per mettere in quarantena tutti e 80 i ragazzi, ci si sia basati soltanto sull’esito di una tampone rapido che in Italia avrebbe richiesto quanto meno la conferma con il molecolare.

«Vogliamo che i ragazzi siamo sottoposti al tampone molecolare, per avere la certezza della diagnosi. Inoltre, quelli che risulteranno negativi, dovranno tornare a casa. Sono queste le regole».

Non va bene che il costo della permanenza sia a carico delle famiglie, anche se nel caso del gruppo degli 80 italiani, «l’assicurazione dovrebbe coprire la spesa. Siamo in attesa anche di conoscere gli accordi con la compagnia».

Non va bene che il governo di Malta «abbia vietato l’ingresso a tutti, anche ai medici, nella struttura che ospita i nostri figli. Il mio è tra quelli risultati negativi. Ma gli altri, in caso di bisogno, devono avere la garanzia delle cure».

Preoccupati, desiderosi di rabbracciare i figli, delusi dalla piega che sta prendendo il viaggio, i genitori dei ragazzi restano in attesa di ogni notizia confortante. Non sono riusciti a creare una chat unica dove scambiarsi informazioni, o magari solo conforto, non si conoscono tra loro.

Il gruppo è partito da Roma lo scorso 25 giugno, 80 giovani divisi in gruppi da 15, ciascuno con il suo group leader di riferimento. Il 7 luglio, come ricorda anche De Angelis nella nota  stampa, sono stati sottoposti a tampone rapido. Da lì, con 21 risultati positivi, il blocco della partenza per tutti. I partecipanti alla vacanza provengono da diverse regioni italiane, tra cui di certo il Lazio, la Puglia, la Campania e la Liguria. Non risulta alle autorità sanitarie locali, ma per questo si può escludere, che ci sia qualcuno del Piceno, tranne ovviamente alcuni accompagnatori ed il responsabile di “Giocamondo”.

 


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