Era accusato di una sfilza di reati (stalking, lesioni personali, ingiuria, violenza privata e danneggiamenti) nei confronti della sua ex fidanzata sospinto forse da una forte gelosia.
Alla fine, un 31enne residente lungo la vallata del Tronto è stato assolto dalle accuse più pesanti (stalking in primis, perchè il “fatto non sussiste”) e condannato dal Tribunale di Ascoli a cinque mesi (pena sospesa) “soltanto” per il danneggiamento di uno specchietto dell’auto della sua ex e della vetrina del negozio dove la giovane lavorava.
L’avvocato Silvia Morganti
Per il giovane, difeso dall’avvocato Silvia Morganti, la pubblica accusa aveva chiesto la condanna ad un anno per i fatti risalenti ormai ad oltre 6 anni fa.
Oltre alle minacce via sms e agli appostamenti davanti ai luoghi di lavoro della donna, l’imputato era accusato di aver preso a calci e schiaffi l’ex fidanzata oltre ad aver danneggiato con un vaso la vetrina del negozio dove la giovane lavorava.
In un caso la donna era stata “salvata” da altre persone di passaggio per sfuggire alle attenzioni morbose dell’ex.
Secondo la tesi difensiva sostenuta dall’avvocato Morganti, invece, non ci sarebbero stati “prove e riscontri a tutti i fatti” addebitati al giovane. L’imputato inoltre aveva già risarcito i danni causati pentendosi anche del suo comportamento.
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