Responso più che negativo per le acque alle foci del Tronto e dell’Albula: fortemente inquinate.
È quanto emerge dall’analisi effettuata dagli volontari di Goletta Verde, che hanno campionato 12 i punti campionati lungo le coste delle Marche, 7 foci di fiumi, appunto, e 5 punti in spiaggia.
La foce dell’Albula
Tra questi anche 3 punti campionati nel Piceno, di cui solo uno risulta entro i limiti di legge: la spiaggia di fronte la foce torrente Tesino a Grottammare. Gli altri due, la foce del torrente Albula e la foce del Tronto a San Benedetto, hanno invece dato l’eloquente risultato.
«I monitoraggi lungo le coste che Goletta Verde effettua da anni non vogliono sostituire i dati ufficiali, ma vanno ad integrare il lavoro svolto dalle autorità competenti -spiegano i volontari della campagna promossa da Legambiente-. I dati di Arpa sono gli unici che determinano la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo. Le nostre analisi hanno invece un altro obiettivo: andare ad individuare le criticità dovute ad una cattiva depurazione dei reflui in specifici punti, come foci, canali e corsi d’acqua che sono il principale veicolo con cui l’inquinamento generato da insufficiente depurazione arriva in mare. La presenza di batteri di origine fecale (enterococchi intestinali ed escherichia coli) è un marker specifico di inquinamento dovuto da scarsa o assente depurazione».
I volontari di Goletta Verde
«Non possiamo non sottolineare che, rispetto allo scorso anno, la situazione è nettamente peggiorata -aggiunge la presidente di Legambiente Marche, Francesca Pulcini-. I dati di quest’anno confermano che persistono i problemi riscontrati fino al 2019, e che le criticità nella depurazione si manifestano spesso alle foci dei fiumi. É da tempo che con le analisi di Goletta Verde ribadiamo l’urgenza di migliorare l’efficientamento della depurazione, e che la cattiva depurazione è un problema che non riguarda solo i comuni costieri ma anche quelli dell’entroterra. Nei pressi di alcuni punti campionati le persone vanno a fare il bagno mettendo a rischio, inconsapevolmente, la loro salute. Questa situazione non è più accettabile, le amministrazioni devono intervenire per tutelare la salute della cittadinanza».
«Nella maggioranza dei punti campionati e monitorati dai volontari e dalle volontarie di Legambiente la corretta informazione è pressoché assente -dichiara Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde-. Per questo ci auguriamo che il nostro passaggio possa essere da stimolo per aumentare le attività di comunicazione e sorvegliare che questa sia duratura nel tempo. Non solo ma l’appello è rivolto allo Stato, alle Regioni e ai Comuni affinché nel giro di pochi anni si migliori il sistema di depurazione e la lotta contro gli scarichi illegali, e diventi da subito priorità nazionale visto che il nostro Paese registra un ritardo cronico considerando che ben 1 italiano su 4 non è servito da un sistema di depurazione efficiente».
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