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Inquinamento sul Tesino
Legambiente: «Trovare i colpevoli,
poi soluzione rapida»

OFFIDA - L'associazione dice la sua in merito alla situazione del depuratore Santa Maria Goretti: «Pensavamo che le autorità competenti fossero intervenute da tempo per monitorare e bonificare l’impianto»
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«Quello che sta succedendo nel Tesino è lo specchio di quanto accade in molte altre parti d’Italia. Da sempre come Legambiente sensibilizziamo sul tema della mala depurazione con iniziative come la Goletta Verde, al fine di per tenere alta la soglia di attenzione di cittadini ed istituzioni sulla risorsa più importante che abbiamo: l’acqua».

Un tratto del Tesino

I circoli Legambiente di Ascoli, Fermo e San Benedetto del Tronto tornano sulla questione depurazione delle acque ed inquinamento dei fiumi, attraverso le parole dei rispettivi presidenti: Diana Di Loreto, Federico Spagnoli e Sisto Bruni.

«I monitoraggi lungo le coste che Goletta Verde effettua da anni non vogliono sostituire i dati ufficiali, ma vanno ad integrare il lavoro svolto dalle autorità competenti -precisano-. Nel caso specifico di inquinamento, eravamo a conoscenza di un depuratore non funzionante in località Santa Maria Goretti (Offida, ndr) ma pensavamo che le autorità competenti fossero intervenute da tempo per monitorare e bonificare l’impianto. Non riusciamo a capire come mai, a distanza di anni, non sono stati adottati gli stessi provvedimenti come quelli messi in atto in concomitanza alla moria di pesci alla foce del Tesino lo scorso novembre».

«Ricordiamo che in quell’occasione Arpam e Carabinieri Forestali individuarono gli autori dello sversamento nelle acque fluviali e applicarono le sanzioni di legge -vanno avanti i rappresentanti di Legambiente-. Ora, se l’impianto di Santa Maria Goretti continua a non funzionare e riversare liquidi non depurati nel fiume, vanno ricercati i colpevoli e va trovata una rapida soluzione. Gli organi competenti, spronati dalle autorità giudiziarie, debbono adoperarsi per attivare un tavolo tecnico e risolvere questo increscioso problema nel minore tempo possibile».

«Non ci interessa entrare in questioni politico-partitiche noi abbiamo a cuore l’ambiente e la sua tutela -concludono-. Ci sono ben quattro procedure di infrazione che l’Europa ha rivolto all’Italia per il mancato adeguamento alla direttiva europea sui reflui, queste procedure riguardano anche il nostro territorio, quindi continueremo ad informare e fare la nostra parte affinché fiumi e corsi d’acqua vengano ripristinati nelle loro condizioni naturali».

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