Come ogni anno, a pochi giorni dalla prima campanella, il mondo della scuola non “copre” le cattedre vuote. Conseguenza: a una settimana dal via tantissimi insegnanti ancora non sanno in quale Istituto lavoreranno nell’anno scolastico 2021-2022 che si sta per aprire.
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«Alla base del problema – ci segnalano alcuni insegnanti precari – c’è la procedura informatica, quella che provvede all’attribuzione degli incarichi e che, negli ultimi giorni, ha evidenziato errori del famoso “algoritmo” per quanto riguarda graduatorie e assegnazioni delle cattedre. Per non includere gli errori il Ministero ha deciso di ricorrere ad un sistema informatico basato su un algoritmo. Speravamo – dicono – potesse essere utile e soprattutto piu veloce, e che rispettasse la classifica delle graduatorie. Invece, come ogni fonte tecnologica ha evidenziato i suoi limiti. In poche parole tutto si svolgerà come prima, con… l’eterna matita.
Tutto doveva concludersi entro e non oltre l’1 settembre, anche per fare in modo che lo stipendio del mese fosse pagato il 23. Così non sarà, purtroppo, e bisognerà aspettare la fine di ottobre. Il cambio del ministri, al Governo, non ha dato risultati apprezzabili se pensiamo a chi ancora deve avere i risultati del concorso straordinario dell’ottobre 2020. E’ evidente come il “sistema scuola” abbia bisogno di essere cambiato in modo radicale. Nessuno riflette sul fatto che l’insegnante è colui che, in collaborazione con la famiglia, si occupa dell’educazione degli adulti del futuro, di coloro che magari occuperanno posti di prestigio nella vita. Ai primi posti della società – concludono sconsolati – sarebbe più gusto mettere la meritocrazia e il valore sociale».
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