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Passione, cuore e solidarietà:
è la “Festa del Picchio”

ASCOLI - Nel pomeriggio di sabato 18 settembre, dopo la partita Benevento-Ascoli al "Del Duca", Piazza Arringo ospita il ritorno (dopo lo stop imposto dal covid) del grande appuntamento con il tifo organizzato. Evento messo a punto da Ultras, Amministrazione comunale e Ascoli Calcio
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di Andrea Ferretti

 

Passione, cuore e solidarietà tutti insieme – non è certo la prima volta – per la quarta edizione della “Festa del Picchio”. I tifosi bianconeri, ma non solo loro, si ritroveranno sabato pomeriggio a Piazza Arringo, che torna così a trasformarsi in quella tanto amata Curva Sud che al “Del Duca”, in attesa di una sua ricostruzione (auspicata dagli ultras e promesso dal Comune) non c’è più dopo le ferite letali del terremoto e il conseguente abbattimento.

Sabato 18 settembre è anche il giorno di Ascoli-Benevento, quarta di campionato che fa seguito alle tre vittorie inanellate dalla squadra di Sottil che ha scritto un’altra pagina importante della storia del Picchio lunga 123 anni: il record di tre successi nelle prime tre di campionato.

Nonostante gli entusiasmi, gli Ultras continuano a disertare lo stadio. Una presa di posizione di quasi tutte le tifoserie organizzate d’Italia. «Per noi il tifo è anche aggregazione – hanno detto durante la presentazione della Festa del Picchio – e al momento restiamo fuori. Ma, come promesso, dimostriamo il nostro attaccamento alla squadra. I vecchi lo sanno e i nuovi, anche attraverso questa festa, si renderanno conto in che piazza calcistica si trovano».

Alla presentazione, ospitata a Palazzo dei Capitani, oltre a due rappresentanti degli ultras dell’Ascoli (Alfredo Pizi e Rinaldo Sosi) prendono la parola il sindaco Marco Fioravanti, l’assessore allo sport Nico Stallone che dell’Ascoli è stato per tanti anni prima calciatore e poi tecnico delle giovanili, e Giuseppe Cinti che del Picchio è il responsabile dei rapporti con il pubblico.

Il pomeriggio si apre a Piazza Arringo con un torneo di calcio per bambini, compresi i piccoli giocatori delle zone terremotate. Ed è proprio alle popolazioni terremotate che gli Ultras continuano a restare vicini, come fecero fin dalle prime ore del dramma di cinque anni fa. Andrà a loro, infatti, il ricavato della vendita dei “pezzi” della storica Curva Sud. Verranno venduti chiusi in una busta contenente anche un cartoncino che riporta la storia della Curva e una pergamena che attesta la veridicità della pietra. A tal proposito, l’assessore Stallone sottolinea la preziosa collaborazione delle consiglieri comunali Patrizia Petracci e Flavia Cenciarini. La prima ebbe l’idea di trasformare pezzi di quelle macerie in ricordi di un passato calcistico glorioso. La seconda ha lavorato alla realizzazione di cartoncino e pergamena che accompagnano la pietra.

Sul palco saranno presenti anche i familiari di Costantino Rozzi. A proposito del quale, nel corso della presentazione della festa, viene anticipata l’intenzione di realizzare una statua del Presidentissimo nei pressi di quella che era la Curva che prima portava il suo nome. A Piazza Arringo verranno proiettati video dell’era Rozzi ma anche dell’Ascoli di oggi.

Spazio a premi riconoscimenti: ai capi tifosi storici (il primo gruppo ultras bianconero risale al 1974) e, a testimonianza di un amore senza tempo per l’Ascoli Calcio, al bambino più piccolo e alla persona più anziana presenti a Piazza Arringo.

Passerelle anche per le squadre del settore giovanile dell’Ascoli e per quella femminile. E spazio anche per la squadra ascolana di calcio a cinque “Damiani & Gatti”.

Poi il gran finale, con l’arrivo della prima squadra. Che, tutti sperano, si presenti con una classifica rimpinguata dopo la sfida al “Del Duca” con il Benevento.


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