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Green pass sui luoghi di lavoro,
la Cna picena: «Subito
regole chiare per l’applicazione»

ASCOLI - E' questa la posizione del presidente Arianna Trillini e del direttore Francesco Balloni, a capo della confederazione che, in ogni caso, conferma di essere favorevole al provvedimento, per la salvaguardia di salute pubblica e attività 
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Arianna Trillini e Francesco Balloni

Siamo vicini all’applicazione della nuova regola anti Covid che prevede il green pass anche nei luoghi di lavoro, dal 15 ottobre.

La Cna picena è favorevole al provvedimento, «ma il decreto presenta criticità in fase di applicazione – spiega Francesco Balloni, direttore provinciale dell’associazione – esponendo le imprese al rischio di sanzioni ingiustificate».
Nel corso dell’audizione davanti alla Commissione affari costituzionali del Senato, Cna rileva che la normativa è incerta e confusa, nell’ambito di applicazione e sulle modalità e responsabilità dei controlli in capo al datore di lavoro.

«E’ necessario un intervento urgente per semplificare e rendere chiara la normativa – ha evidenziato Arianna Trillini, presidente della Cna picena – che è quasi impossibile da applicare nella piccola impresa».
La Cna ritiene indispensabile una sospensione temporanea di alcuni vincoli della privacy per consentire al datore di lavoro di acquisire e conservare le informazioni, sulla durata del green pass del proprio collaboratore assicurando così controlli efficaci.

Anche se il decreto lascia all’impresa la facoltà di definire le modalità dei controlli sui propri dipendenti, per moltissime attività economiche questo esercizio risulta impossibile.

Solo a titolo di esempio: nel trasporto merci e persone, costruzioni, installazione impianti, il controllo quotidiano sul possesso del green pass non è realistico.
La confederazione sottolinea di essersi pronunciata da subito e in modo netto a favore della misura quale strumento per coniugare tutela della salute e salvaguardia delle attività economiche.
Per le imprese con meno di 15 dipendenti, la normativa prevede la possibilità di sostituire il lavoratore sospeso, perché non in possesso del green pass, per un periodo massimo di 10 giorni, rinnovabili una sola volta.

«Indispensabile – la conclusione di Balloni e Trillini – superare incertezze e ambiguità, con l’obiettivo di garantire insieme la salute delle persone e il rilancio dell’economia. E non vanificare l’impegno e i grandi sacrifici che i cittadini e gli imprenditori si sono assunti dall’inizio della pandemia».


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