Mario Petrone e Bright Addae
di Andrea Ferretti
Toh, chi si rivede. O meglio, chi si rivedono. Due ex bianconeri dell’Ascoli, un giocatore e un allenatore, si accasano. Il primo è Bright Addae che torna in Italia e accetta la proposta del Lavello, squadra lucana della provincia di Potenza, che milita nel girone H della Serie D. Il secondo è Mario Petrone che va ad allenare il Real Sociedad de Tocoa in Honduras.
Addae, 29enne mediano ghanese, era svincolato dopo l’ultima stagione all’Hermannstadt, nel campionato rumeno. Nel suo curriculum spiccano le cinque stagioni ad Ascoli, la prima in C, per un totale di 163 gare tra Coppa Italia e campionato, comprese una presenza nei playoff di C e una nei playout di B condite da 9 gol.
Prima di arrivare ad Ascoli aveva giocato col Crotone in B e col Gubbio in C. Nel suo palmares anche un vittoria del Mondiale Under 2o con il Ghana e una presenza nella Nazionale maggiore del suo Paese.
Il 48enne Mario Petrone, invece, va in Honduras e il suo è un ritorno nel Centro America visto che aveva guidato il Santa Rita in Ecuador. Ad Ascoli – o meglio all’Ascoli Picchio del presidente Francesco Bellini – lega il suo nome al ritorno in B del 2015 grazie alla promozione dovuta al declassamento del Teramo dopo che il Picchio era stato eliminato ai playoff. La stagione successiva ripartì sulla panchina dell’Ascoli e gli venne anche rinnovato il contratto, ma venne esonerato dopo pochi giorni. Al suo posto arrivò Devis Mangia. Poi tutti sappiamo come andò a finire. Prima dell’avventura marchigiana – dove ha allenato anche Addae per un campionato me mezzo – Petrone aveva allenato diverse squadre di D e C mettendosi in mostra alla guida del Bassano. Dopo l’esperienza bianconera, è stato – senza particolare fortuna – sulle panchine del Catania, Pisa e Rimini. Poi l’America.
Quando l’allora presidente Giuliano Tosti consegnò ad Addae la maglia celebrativa per le 150 presenze con l’Ascoli
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