Il buono postale fruttifero del 1941
Una mappa del tesoro viene ritrovata in un vecchio baule o in uno scantinato. Quanti romanzi di avventura partono con un innesco del genere? Eppure a volte la realtà supera la fantasia. E’ il caso di una donna di San Benedetto e di ciò che ha scoperto all’interno di un mobile. Non una mappa del tesoro, ma il tesoro stesso.
A riportare l’accaduto è l’Associazione Giustitalia, cui la donna della Riviera si è rivolta per ricevere assistenza legale nel merito della problematica giuridica. «La donna – si legge nella nota – ha ritrovato nel doppiofondo di un armadio un buono postale fruttifero del valore nominale di lire mille emesso nel 1941. Il titolo, stimato da un nostro consulente che ha valutato un rimborso, con il favore degli interessi legali, della rivalutazione e della capitalizzazione, dalla data di emissione a quella del ritrovamento, porta oggi ad una cifra pari a 41.700 euro».
Quindi la donna ha conferito mandato ai legali dell’Associazione Giustitalia, che si occupa, tra le altre cose, su scala nazionale ed internazionale del rimborso dei buoni postali e dei titoli di Stato, «di agire al fine del recupero della somma presso Poste italiane ed il Ministero dell’ Economia e delle Finanze obbligati in solido ad “onorare” tutti i debiti esistenti anche prima dell’avvento della Repubblica Italiana».
Ma un’avventura degna di tal nome non è esente da peripezie e ostacoli. Anche se di natura legale e burocratica. «Per quanto concerne – continua l’Associazione Giustitalia – la presunta prescrizione del diritto al rimborso eccepita da Poste italiane, l’art. 2935 del C.C. statuisce che “la prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere”. Quindi, nel caso di specie, il giorno di decorrenza della prescrizione che è decennale comincia a decorrere dalla data del ritrovamento del Titolo stesso (e diversamente non potrebbe essere visto che l’interessata prima di tale data ignorava l’esistenza del credito)».
Conclude la nota: «Solo per offrire qualche dato statistico: In Italia ci sono circa 10 milioni di Titoli di Credito “Antichi” (tra buoni postali, libretti bancari, Bot, ecc. non riscossi ed ancora riscuotibili) e, purtroppo, c’è molta disinformazione anche da parte degli Enti preposti al pagamento».
Che dire? Speriamo che questo racconto di stevensiana memoria si concluda nel migliore dei modi.
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