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Il depuratore di Campolungo torna
alla Ciip, Alati: «La gestione diretta
è un’opportunità per il territorio»

ASCOLI - Il presidente della società di servizi idrici integrati, affiancato dal direttore Celani, spiega cosa potrebbe cambiare per le 650 utenze ma anche per l’intero territorio in ragione un politica ambientale che si sta portando avanti con ingenti investimenti
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Giacinto Alati

 

di Maria Nerina Galiè

 

Sarà la Ciip a gestire il depuratore di Campolungo. Dall’1 aprile 2022 si darà corso alla delibera regionale che vuole l’impianto, da anni in mano al Piceno Consind in ragione di un accordo tra Ato e Regione Marche in scadenza il 31 marzo, tornare nelle mani dell’azienda di servizi idrici integrati.

«Ecco, tra i servizi integrati, che eroghiamo c’è un mondo di impegni e progetti, per le province di Ascoli e Fermo».
Così il presidente della Ciip Spa Giacinto Alati, affiancato dal direttore Giovanni Celani, ha commentato il prossimo passaggio delle consegne, a fronte di un esborso ancora da quantificare.

Più che una conquista, «la gestione diretta del depuratore può rappresentare un’opportunità per il territorio», sottolinea Alati.

Giovanni Celani

E’ il direttore Celani ad entrare negli aspetti tecnici.
«L’impianto serve 650 utenze, raccogliendo le acque reflue di aziende e di qualche abitazione del custode, a cavallo tra i comuni di Ascoli, Castel di Lama e Maltignano. Raccoglie inoltre le acque reflue civili di Maltignano e Villa Sant’Antonio. Il costo della gestione, in questo caso, è a carico della Ciip».

Troppo presto, al momento, dire se ci saranno delle riduzioni in bolletta per gli utenti serviti direttamente dal Consind.
«Ma il costo – è ancora il direttore Celani che parla – sarà calcolato in base ad un tariffario nazionale approvato dall’Arera. Influirà sulla bollettazione anche il potere inquinante, come da precisi parametri».
L’impianto di Campolungo è stato in diverse occasioni motivo di disaccordo tra residenti e Piceno Consind, per via dei cattivi odori che gli vengono attribuiti.
Si punterà a risolvere anche questo problema?

Alati: «Interventi volti al miglioramento ambientale sono certamente nei programmi della Ciip. L’impianto ha bisogno di essere riqualificato.

Nei prossimi anni sono previsti investimenti tra i 20 ed i 30 milioni di euro per i depuratori. Parlo anche della realizzazione di un nuovo impianto a Marina di Altidona, del raddoppio di quello di Fermo, Basso Tenna, e di un’altra vasca per il depuratore Brodolini, alla Sentina di San Benedetto che è già il più grande delle Marche».


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