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Pirozzi: «Straccio il contratto
e ritorno tra le macerie
e le pecore dei Monti della Laga»

HA SUSCITATO grande clamore e costernazione, ma anche reazioni di profonda solidarietà, ciò che è accaduto a San Benedetto dove l'ex sindaco di Amatrice, uno dei simboli della tragedia del terremoto, è stato rifiutato, offeso e minacciato dagli ultras che non lo hanno voluto sulla panchina della Samb. La nota della società
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Sergio Pirozzi

 

di Gunther Pariboni

 

Uno sfogo lanciato sui social, quello di Sergio Pirozzi, che doveva essere il nuovo allenatore della Sambenedettese al posto dell’esonerato Mauro Antonioli.

«Stavo per tornare ad allenare, che è la mia grande passione. Dovevo allenare la Sambenedettese – scrive Pirozzi sul suo profilo Facebook – però a qualcuno che pensa di rappresentare una tifoseria e una città questo non andava bene».

Fin qui l’amarezza dell’ex sindaco di Amatrice che è stato, e lo è ancora, uno dei simboli del terremoto e del dolore che devastarono l’Italia nell’estate 2016 – è blanda ma a breve diventa pungente, quasi a puntare un dito. Attualmente Pirozzi (Fratelli d’Italia) è consigliere regionale del Lazio.

«Non posso accettare – aggiunge – che quattro esaltati abbiano indirizzato minacce ai miei figli, alla mia famiglia. Di che cosa mi si accusa? Di essere legato all’Ascoli, alla sua curva, che scavò nelle macerie di Arquata del mio compianto amico sindaco Aleandro Petrucci. Lo confermo. Come sono tifoso dell’Atalanta e della sua gente e di tutti i gruppi ultras che dopo il terremoto hanno dimostrato all’Italia intera cosa significa solidarietà».

Pirozzi conclude senza troppa diplomazia, come è sempre stato abituato a fare: «Avrei voluto allenare la Sambenedettese che andavo a vedere da bambino, avrei voluto far bene a San Benedetto dove ho tanti amici e dove sono nato. Non è stato possibile perché non metto a rischio l’incolumità e la serenità dei miei cari. Mi hanno ferito i commenti ironici sulla tragedia del terremoto. Sono un allenatore professionista per passione. Straccio il contratto e ritorno tra le macerie e le pecore dei Monti della Laga».

Le reazioni non tarderanno ad arrivare ed a noi resta solo di assistere ancora una volta ad una tifoseria che, di sportivo, ha veramente poco.

Wolfgang Achter

Tra i primi che hanno manifestato solidarietà a Pirozzi, colpiscono le parole di Wolfgang Achtner, il famoso giornalista televisivo, documentarista e docente universitario che negli ultimi trent’anni ha collaborato con le più prestigiose reti televisive americane come Cnn e Abc News. Da sempre legato all’Italia, è corrispondente dal Vaticano per la rete satellitare Press Tv. Sul suo profilo social Achtner ha scritto: «Sergio non voglio credere che sia possibile quel che hai appena descritto e meno ancora che non sia intervenuta a difenderti ufficialmente la società. Spero che tu abbia denunciato quegli infami che si sono permessi di minacciare i tuoi familiari. Quando vengono convocati dai Carabinieri, i leoni da tastiera diventano improvvisamente agnellini».

Achtner fa un riferimento alla società Sambenedettese, ma in tanti, in queste ore, si aspettavano una presa di posizione, a nome della città, anche del sindaco Spazzafumo. Che ancora non c’è stata.

Il presidente Renzi

C’è invece quella della società rossoblù. Ecco la nota del club presieduto da Renzi, che riportiamo integralmente: “Preso atto della rinuncia all’incarico del tecnico Sergio Pirozzi, affidata ai propri canali social, la società intende far chiarezza sull’intera vicenda. In questi giorni si è detto di tutto e di più ed è doveroso precisare alcuni aspetti salienti. La proprietà aveva individuato in Pirozzi un profilo tecnico idoneo alle sorti della squadra in questo momento difficile. Nessuna provocazione nei confronti della piazza come si è detto spesso e a torto da più parti. La società ha sempre rispettato il pensiero di tutti ed è sempre aperta al confronto costruttivo con chi ama questi colori. Tuttavia le minacce che, come ha riportato il tecnico nel suo post, non hanno risparmiato nemmeno la sua famiglia, vanno fermamente condannate. Senza se e senza ma. Ci teniamo a precisare che queste parole non rappresentano in alcun modo il pensiero di una città e di una tifoseria, quella sambenedettese, che tanto ha fatto per le popolazioni terremotate. La società coglie l’occasione per augurare al tecnico Pirozzi le migliori fortune professionali per il futuro”.

 

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