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Rausei abbassa per sempre
la serranda e saluta tutti
con una lettera

ASCOLI - Dopo 35 anni di attività, Francesco e la figlia Samantha, hanno deciso di chiudere l'attività decollata negli anni Ottanta come "Buffetti" prima di trasformarsi. Punto di riferimento non solo del quartiere di Porta Romana. La commovente "lettera di congedo"
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di Andrea Ferretti

 

Per 35 anni ha caratterizzato il quartiere di Porta Romana. La sua attività commerciale in Piazza di Cecco nel tempo era diventata un punto di riferimento per tutti, e sempre numerose erano le persone che arrivavano fin lì anche da altre zone di Ascoli e perfino da fuori città.

Il negozio, decollato negli anni Ottanta come “Buffetti”, si era poi trasformato semplicemente in “Rausei”, ovvero il cognome del titolare, il suo cognome. Cartolibreria, ma anche tanto altro, con servizi necessariamente nuovi per stare al passo con i tempi.

Francesco Rausei

Il titolare, Francesco Rausei  ha definitivamente abbassato le serrande dopo decine di anni di infaticabile lavoro. Non più giovanissimo, ha deciso di cambiare lavoro. Sta già facendo pratica ed è a buon punto: presto sarà il migliore anche in questo. Ha infatti deciso di fare il nonno, e lo farà dividendosi tra Cupra Marittima e Pedaso dove vivono lui, sua figlia Samantha che lo ha affiancato per anni nel lavoro, e la sua famiglia.

Per 35 anni tutti i giorni ha fatto la spola tra Cupra e Ascoli. Solo per questo gli andrebbe riconosciuto come minimo un encomio.

Quando una persona chiude un’attività solitamente abbondano parole di elogio e aggettivi, spesso di pura circostanza. Nel caso di Francesco Rausei, invece, i fatti parlano da soli. Sempre con il sorriso, professionalità invidiabile, un consiglio utile e prezioso sulla scelta anche di un semplice temperino o di una matita.

Francesco ha deciso di abbassare per sempre la serranda e, proprio per il giorno di Natale, sulla serranda della sua “bottega” è comparso un cartello – che ha chiamato “Lettera di congedo” – in cui lui e la figlia salutano e ringraziano amici, clienti e fornitori.

Poche righe, belle e anche commoventi. Uno dei passaggi più significativi? “Perdonateci anche se siamo dei “pesciaroli”, tutti questi anni passati con voi, qui in Ascoli, ci fanno sentire più ascolani che cuprensi o pedasini. Nulla e nessuno potrà allontanarci da voi e per questo ci vedrete molto spesso qui in questa meravigliosa città”.

Pesciaroli… pecorari… eh già. Una rivalità che ha un senso soltanto se viene letta come ha fatto Francesco. Un passaggio, il suo, con cui ha involontariamente dato una lezione a tutti quelli che sotto la veste di tifoso non fanno che nascondere un enorme cumulo di ignoranza e di violenza repressa.

 


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