L’ultima di questa mattina all’imbocco di Rua del Moscone
di Andrea Ferretti
Ascoli, centro storico, 32 metri dal Polo di Sant’Agostino dove sono di casa Biblioteca e Galleria d’arte contemporanea Licini, 28 metri dal Museo della ceramica, 100 metri da Piazza Sant’Agostino, un minuto (a passo spedito) da Piazza del Popolo. Non è il risultato di un ricerca su Google Maps ma il luogo dove questa mattina, martedì 28 dicembre, una lettrice di Cronache Picene ci ha mostrato l’ennesimo scempio di rifiuti.
Accade in Rua del Moscone. Ma è solo un caso. La stessa immagine viene riproposta quotidianamente in strade e rue del centro, soprattutto quelle dove transitano al massimo sette auto e dieci persone al giorno.
E’ il risultato della galoppante desertificazione del centro storico, legato a controlli inesistenti, videocamere pubbliche che non fanno le videocamere e videocamere installate da privati i quali non possono e non devono trasformarsi in sceriffi.
Inoltre, nelle ultime settimane sono diverse le segnalazioni che ci raccontano di proprietari di cani che se ne infischiano di raccogliere l’escremento del proprio amico a quattro zampe portato al guinzaglio, e lo lasciano per strada.
Ci sono perfino state fornite immagini di chi, quasi sempre al mattino preso o con il buio, attende paziente che all’amato cagnolino arrivi la giusta ispirazione, poi si ferma, si guarda intorno e alla fine, dopo che il cucciolone si è finalmente liberato, assume l’espressione dello gnorri e si dilegua.
Se però l’ispirazione al cagnolino arriva di giorno, e ci scappa quindi la passeggiatina in luoghi dove è possibile incrociare altre persone, ecco allora che compare magicamente la bustina d’ordinanza.
A questo proposito, risale agli inizi degli anni Duemila l’ultima, forse l’unica, multa elevata ad Ascoli da agenti della Polizia Municipale ai trasgressori.
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