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Arresto del medico per false vaccinazioni,
il sindaco Fioravanti:
«Attacco alla salute
e alla sicurezza di tutti»

ASCOLI - Parla di sconcerto la direttrice del Distretto Sanitario di Ascoli, Giovanna Picciotti, il cui pensiero va a tutti gli operatori che in questo momento difficile si stanno prodigando per contrastare il covid. Italo Paolini, medico di famiglia, anche a nome di altri colleghi: «Irrispettoso accompagnare il fatto all'immagine della Casa della Gioventù, dove in tanti lavorano senza risparmiarsi»
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Giovanna Picciotti, Marco Fioravanti e Italo Paolini

 

Sconcerto: è questa la parola che la dottoressa Giovanna Picciotti, direttore del Distretto Sanitario di Ascoli, ripete a commento di quanto è accaduto oggi, martedì 4 gennaio, quando un medico di Medicina Generale è stato arrestato: a suo carico l’ipotesi di reato di peculato per le 120 dosi vaccinali ritirate e delle quali si sarebbe poi disfatto non inoculandole.

In Area Vasta 5 c’è poca voglia di parlare dell’accaduto. Tuttavia il pensiero della dottoressa Picciotti, tra le più impegnate a gestire la campagna vaccinale, non può non andare «a tutti gli operatori sanitari che, in questo momento di grande difficoltà a causa della pandemia, stanno lavorando con grande impegno e dedizione».

Ora la giustizia deve fare il suo corso e stabilire le reali responsabilità, che al momento sono presunte.

«Resta comunque una storia molto triste – continua la direttrice del Distretto – e l’importante è che la Procura vi abbia messo fine».

Severo anche il giudizio del sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, a capo di una Amministrazione che crede nei vaccini e non sta lesinando risorse o per promuoverli e sostenerli: «Non si tratterebbe (d’obbligo il condizionale dal parte del primo cittadino, perché – è corretto ribadirlo – si è ancora nella fase dell’ipotesi di reato, ndr) solo di un  gesto illecito, ma di un vero e proprio attacco alla salute e alla sicurezza di tutti i cittadini. Ne prendiamo nettamente le distanze».

Il medico finito nel mirino della Procura infatti è accusato aver “falsamente” – così ritiene la Procura – attestato 150 vaccinazioni con conseguente rilascio da parte del Ministero della Salute della certificazione verde di avvenuta vaccinazione, i “green pass”, a 73 persone.  Se sarà accertato quanto emerso dalle indagini, vorrà dire che diverse persone stanno esibendo green pass falsi, ostentando di aver assolto alla profilassi – obbligatoria o facoltativa in base al lavoro che svolgono – quando in realtà questo non è mai avvenuto.

Teatro principale dell’ipotesi di reato è stato il punto vaccinale per la popolazione, la Casa della Gioventù di Pennile di Sotto, un accostamento che fa male anche al dottor Italo Paolini, medico di medicina generale: «Ci siamo sentiti tra alcuni colleghi, appena appresa la notizia. E vedere sui giornali la foto del Centro vaccinale, quindi l’immagine, accostata al fatto, lo riteniamo “irrispettoso” per noi e soprattutto per tutti coloro che, al suo interno e ogni giorno, si prodigano per somministrare il prezioso farmaco anti covid a quante più persone possibile».

 

m.n.g.

 


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