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Fondazione: Galeati attende
il via libera per il bis,
per il Cda già otto candidati
per sei posti

ASCOLI - Il presidente ha ottenuto una proroga fino ad aprile quando ci saranno le elezioni. In base alle attuali norme non potrebbe ricandidarsi. Entro poche settimane il nodo giuridico-regolamentare dovrebbe chiarirsi. Cappelli e Frascarelli tra i possibili aspiranti alla presidenza se Galeati non potrà essere della partita
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di Franco De Marco

 

Angelo Davide Galeati , amministratore delegato del Gruppo Sabelli, vuole tentare il bis alla presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli. Ma per potersi ricandidare ha bisogno di una modifica delle norme attualmente in vigore. Il nodo si dovrebbe sciogliere, in un senso o nell’altro, entro poche settimane. Galeati è convinto che avrà il via libera. L’Organo di indirizzo, su sua proposta, con un voto contrario e uno astenuto, ha intanto approvato la proroga della scadenza del suo mandato, prevista per febbraio, sino ad aprile. Quindi con un dilazionamento della procedura per la presentazione delle candidature che altrimenti sarebbe dovuta già scattare. Galeati di conseguenza usufruirà di un mandato più lungo seppure di pochi mesi che gli consentirà anche di portare all’Assemblea il bilancio consuntivo 2021.

Angelo Davide Galeati

Il caso giuridico-regolamentare non appare tuttavia semplice. Il protocollo d’intesa Acri-Mef, ovvero quello tra l’Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio e il Ministero dell’economia e delle finanza, siglato nel 2015, afferma all’articolo 7 : “Le cariche negli organi statutari, ivi compreso il Presidente, non possono essere ricoperte per più di due mandati consecutivi, indipendentemente dall’organo”. Non solo. Sulla materia c’è anche una legge, ancora più restrittiva del protocollo d’intesa, che parla di un solo mandato.

Siccome Galeati ha svolto un mandato nel Cda e uno, quello in corso, come presidente, ecco che per lui non ci sarebbe la possibilità di ricandidarsi. Ma lui è convinto che a breve ci sarà una modifica del protocollo e che comunque lo sbarramento sarà eliminato.  Nel caso ci fosse questo via libera, nessun altro, almeno da quanto traspare, scenderebbe in campo per candidarsi alla presidenza. Insomma non ci sarebbe corsa. In caso contrario, invece, gli aspiranti potrebbero essere più di uno. I rumors danno per interessati, ad esempio, il notaio Nazzareno Cappelli, componente del Cda uscente, o il commercialista Maurizio Frascarelli oggi nell’Organo di indirizzo, entrambi di Ascoli, o qualche altro ancora magari targato San Benedetto. Insomma situazione liquida.

Nazzareno Cappelli

La carica, non è un mistero, è molto ambìta. La Fondazione, come noto, ha un ricco patrimonio, ha avviato e partecipata, insieme al Comune di Ascoli, a tanti importanti progetti di notevole valenza economica e sociale come quello, il più recente, denominato Pinqua, riguardante la qualità dell’abitare, con al centro la rigenerazione del Palazzo Saladini in corso Mazzini. Questo progetto ha ottenuto un finanziamento di ben 90 milioni complessivi.

E’ invece scattata la procedura per il rinnovo dei sei membri del Consiglio di amministrazione delle Fondazione. “Fino al 17 gennaio 2022 i componenti dell’Organo di Indirizzo della Fondazione – recita l’avviso pubblicato dalla Fondazione – avranno la possibilità di presentare ognuno una candidatura per la carica di consigliere. Il prossimo mese di aprile l’Organo di Indirizzo sarà chiamato a votare, tra i candidati che saranno stati presentati, i sei consiglieri che, insieme al presidente della Fondazione,  costituiranno il nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione”.

Già hanno avanzato la propria candidatura in otto. Gli uscenti Nazzareno Cappelli (probabilmente rinuncerebbe nel caso si aprisse la possibilità di correre per la presidenza) e i manager Francesco Albertini e Daniele Tagliabue, più, new entries,  l’industriale Domenico Malavolta (ex vice presidente della Fondazione durante la presidenza di Vincenzo Marini Marini), l’architetto Giorgio Giantomassi, il giornalista Fabio Paci, la docente Donatella Rossi Brunori e la manager Maria Liberati.

Si profila dunque una corsa piuttosto affollata. Ma tutta la partita dipende della  presenza o meno di Galeati. La proceduta per il rinnovo degli organismi della Fondazione è piuttosto lunga e prevede tre fasi: presentazione delle candidature, verifica dei requisiti e votazione.

 


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