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Commissioni consiliari,
Fratelli d’Italia avverte Spazzafumo

SAN BENEDETTO - Dopo l'intervento insieme a Forza Italia e Lega, stavolta quello del gruppo consiliare del coordinatore comunale di FdI: «A rischio la credibilità del sindaco se vengono violati principi generali per puro opportunismo politico»
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A San Benedetto continua a tenere banco la questione delle presidenze delle commissioni consiliari permanenti. Di nuovo all’attacco Fratelli d’Italia, dopo averlo fatto insieme a Forza Italia e Lega.

«Nelle scorse settimane il sindaco Spazzafumo ha manifestato la propria volontà di rivedere la modalità di votazione all’interno della Conferenza dei sindaci a favore di una che tenga conto del numero di abitanti che ciascun Comune rappresenta. Un’ipotesi che noi di Fratelli d’Italia siamo pronti a sostenere in quanto da sempre favorevoli all’introduzione di un sistema di votazione basato sul voto ponderato».

Lo affermano il gruppo consiliare di FdI (Andrea Traini e Nicolò Bagalini) e il coordinatore comunale del partito, Luigi Cava. Che poi aggiungono:

Il Comune di San Benedetto

«Sorge tuttavia spontanea una domanda, quale credibilità potrebbe avere il sindaco di San Benedetto nel rivendicare questo sacrosanto passaggio democratico se poi nel proprio Comune consente che nel riconoscimento delle presidenze delle commissioni consiliari considera la coalizione di centrodestra, composta da sei consiglieri comunali, alla stregua della coalizione della Bottiglieri rappresentata in Consiglio esclusivamente da se stessa ?

E’ evidente che il primo cittadino apparrebbe come uno che in spregio ad ogni principio di rappresentanza democratica rivendica una proporzionalità solo per opportunistica convenienza e non già per rispetto di principi generali ai quali coerentemente bisognerebbe sempre ispirarsi.

Stessa mancanza di credibilità si paleserebbe per il presidente del Consiglio Fanini che, anziché garante terzo dei gruppi consiliari, consentirebbe che si consumi un tale scempio per la garanzia della trasparenza.

Alla minoranza di centrosinistra va certamente riconosciuta la presidenza di una commissione, ma al tempo stesso deve risultare chiaro che non può essere la maggioranza a decidere quale debba essere e a chi affidarne la guida.

Se i consiglieri di maggioranza interferiranno sull’elezione esprimendo il loro voto a favore di candidati di comodo, bisognerà prendere atto che le cosiddette “commissioni di garanzia”, riservate solo a chiacchiere alla minoranza, non saranno altro che commissioni a garanzia del loro interesse a non riconoscere imparzialità e trasparenza.

Sui principi generali la Politica non dovrebbe mai derogare per ragioni di convenienza a seconda del vantaggio del momento».


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