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«Viabilità, da limite ad opportunità
per il Piceno ed il Fermano»:
il punto con l’assessore Baldelli

STRADE - Terza corsia dell’autostrada A14: «Una sorta di "ultimo treno" per le Marche». Soluzioni per decongestionare la Statale Adriatica: «Il futuro è nella rete ferroviaria, che già agisce come una metropolitana per unire i territori»
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Nel riquadro, l’assessore Francesco Baldelli

 

di Maria Nerina Galiè

 

La viabilità, per un territorio, può rappresentare un limite – oppure un’opportunità – e fare la differenza, nell’ottica di innovazione e sviluppo, anche alla luce delle risorse messe a disposizione per contrastare gli effetti della pandemia.

TERZA CORSIA

Il Fermano e il Piceno hanno una grossa criticità, rappresentata dall’autostrada A14, da troppo tempo ormai associata a code e disagi.
E qui l’emergenza sanitaria non c’entra nulla: l’arteria, che taglia in due l’Italia, ha solo due corsie, chiuse a turno per i necessari lavori, all’interno delle numerose gallerie. Quando è arrivato a gestire il settore, per l’assessore regionale Francesco Baldelli non ci sono state sorprese: la situazione si protrae da anni. Ma è suo ora il compito di lavorare per trovare soluzioni.
Terza corsia o arretramento dell’autostrada le soluzioni ipotizzate: a che punto siamo assessore?
«Con Autostrade per l’Italia (Aspi) e Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili abbiamo avviato un confronto serrato fin dalla scorsa primavera, coinvolgendo al tempo stesso sindaci, istituzioni e rappresentanti delle categorie economiche e professionali regionali e, in particolare, delle province di Fermo e Ascoli, insieme alla Regione Abruzzo».

Tra i provvedimenti presi nell’immediato, perché qualsiasi lavoro richiederà tempi lunghi, ci sono  stati una «migliore calendarizzazione dei cantieri e lo stop dei lavori nei weekend estivi e nelle festività», ricorda Baldelli.

«Questi – aggiunge – sono tra i principali risultati ottenuti a seguito di un monitoraggio continuo della situazione dell’A14 da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto, un tratto che soffre soprattutto d’estate con l’aumento dei flussi di traffico turistico che vanno anche ad appesantire la situazione lungo la Statale Adriatica e nei comuni costieri».

Ma non c’è in agenda solo la gestione dell’emergenza, nelle parole dell’assessore alle Infrastrutture:
«La Regione Marche, infatti, ha chiesto e ottenuto, nel settembre dello scorso anno, l’apertura di un tavolo tecnico per affrontare, concretamente e in maniera definitiva, la questione relativa alla terza corsia a sud di Porto Sant’Elpidio. Un’infrastruttura che abbiamo voluto inserire tra le priorità nazionali di Ministero e Aspi, dopo che in passato se n’erano colpevolmente perse le tracce».

L’assessore Baldelli usa termini come «pragmatismo che caratterizza la giunta Acquaroli», il cui effetto è stato quello di creare «un punto di non ritorno per una questione annosa, un cambio di passo che consentirà di avviare il percorso della progettazione e realizzazione di un’opera che, a causa di errori del passato, era stata bloccata e riposta nel dimenticatoio, provocando effetti negativi per lo sviluppo dei territori del sud delle Marche.

Come sempre, la Regione Marche privilegia il gioco di squadra tra i vari attori in campo, sia a livello nazionale sia locale, ascoltando i territori ed i loro rappresentanti per cogliere appieno questa occasione straordinaria, che si presenta come una sorta di “ultimo treno” per avere finalmente una A14 con tre corsie in tutto il tratto marchigiano».

Il prossimo step?
«Attendiamo ora la nuova governance di Società Autostrade per proseguire decisi su questa linea, evitando soluzioni rigide e predeterminate, nella convinzione che, grazie al contributo e al coinvolgimento di tutti, sarà adottata la soluzione migliore dal punto di vista del rapporto costi-benefici».

STATALE ADRIATICA

Di pari passo, con i disagi in autostrada, vanno quelli sulla Statale Adriatica, che sulla costa picena e fermana – in molti punti – taglia in due i comuni che attraversa. E’ lì che, nei periodi di maggior traffico o se poco poco si verifica un incidente in A14, che si riversa il serpentone degli automobilisti in fuga dall’A14.

C’è un’ipotesi di alternative per decongestionare il traffico sulla Statale Adriatica, nei periodi critici?
«La questione va affrontata anche in relazione alla progettazione della terza corsia dell’A 14. L’elevata densità abitativa lungo la costa è un elemento che caratterizza le Marche e le differenziano profondamente dalle altre regioni adriatiche. Da Gabicce a Porto d’Ascoli vivono circa i 2 terzi della popolazione marchigiana e la costa è talmente antropizzata che, ad eccezione di qualche breve tratto, non è errato parlare di un unico agglomerato urbano che si estende da nord a sud della regione».

PIU’ TRENI, MENO AUTO

Nel quadro che ha appena dipinto, assessore, come si innestano i progetti per migliorare la viabilità sulla costa, proprio perché molto popolosa ed anche ricca di servizi e attrattive anche per le zone interne? 

«I problemi che si rilevano a livello di mobilità, soprattutto quella di breve percorrenza, sono comuni ai collegamenti ferroviari e a quelli stradali. In molti tratti, infatti, la ferrovia si presenta come un percorso simile a quello di una metropolitana, con fermate frequenti e vicine l’un l’altra. Così come la strada Statale Adriatica che attraversa le vie principali di molti piccoli comuni costieri e si presenta simile ad una strada urbana.
Penso, ad esempio, ai pochi chilometri che separano Fano da Pesaro, o alla zona di Pedaso e quelle di Grottammare e San Benedetto».

Detta così, sembra che le due infrastrutture si sovrappongano, lasciando trapelare che l’una, la ferrovia, possa andare in aiuto all’altra, la Statale Adriatica. 

«Quando parliamo di alternative che decongestionino il traffico su strada dobbiamo avere il coraggio di affrontare la questione proiettandoci verso il futuro, sapendo bene che ogni soluzione adottata oggi potrà avere effetti positivi solo nel medio-lungo periodo».

Ed ecco che l’assessore viene ora al punto: «Le infrastrutture ferroviarie, anche per le indicazioni dell’Unione Europea, rappresentano il presente e il futuro della mobilità di persone e merci. Il Libro bianco sui trasporti della Commissione europea, infatti, prescrive il trasferimento su rotaia del 30% del trasporto merci su strada entro il 2030, e del 50% di merci e passeggeri entro il 2050. Non dobbiamo farci trovare impreparati a questi appuntamenti, per cui gli interventi realizzati lungo la dorsale adriatica sono tutti indirizzati a “cantierare il cantierabile”, con l’obiettivo di velocizzare il traffico passeggeri ed incrementare quello merci».

Quindi si andrà verso l’incentivazione dell’utilizzo del treno, come alternativa all’auto?

«Sì, la Regione Marche è impegnata a portare avanti il progetto di unire i suoi territori attraverso un anello ferroviario che da Ascoli Piceno scenda lungo la costa, risalga a Civitanova Marche e raggiunga Fano passando per Fabriano. Un anello in grado di collegarsi anche con le grandi infrastrutture come la ferrovia Orte-Falconara, il Porto di Ancona e l’Aeroporto di Falconara.

Intermodalità e interconnessione sono due concetti che abbiamo adottato fin dall’inizio del nostro mandato per disegnare la nostra visione complessiva delle infrastrutture, una visione che purtroppo è mancata nel passato, lasciando il posto a interventi frazionati, incapaci di colmare il nostro storico gap infrastrutturale, che ci ha relegato al rango di ‘regione in transizione’ a livello europeo».

MARE MONTI

Nel Fermano, inevitabile far scivolare l’argomento sulle Mare monti e Lungotenna, infrastrutture ugualmente strategiche, «elementi chiave per lo sviluppo – le definisce Francesco Baldelli – soprattutto dei territori interni e che dovranno essere collegate con ferrovie e autostrada».
«Grazie all’intervento decisivo della Regione Marche – prosegue l’assessore regionale – il miglioramento del primo tratto della Mare monti, mi riferisco ai 20 chilometri circa della Servigliano-Amandola, è stato inserito nel Pnrr Sisma. Si tratta di un finanziamento complessivo di 25 milioni di euro, che coprirà la progettazione ed una parte della realizzazione, entrambi appannaggio di Anas».

Come non chiedere lumi sui tempi di realizzazione, anche in questo caso, assessore?

«Aver raggiunto questo primo obiettivo è per noi un passo fondamentale, per realizzare il primo tratto entro il 2026 e per ottenere successivamente anche la copertura dei costi di realizzazione dell’intera arteria.

Inoltre, la Regione Marche si sta occupando contestualmente del tratto finale della Mare-Monti, quello compreso tra il casello autostradale di Porto Sant’Elpidio e la Lungotenna: la gara per la progettazione del ponte, infatti, è in fase di aggiudicazione, grazie ai fondi destinati dalla Regione che garantiscono la copertura economica pari a 12 milioni di euro».

LUNGOTENNA

Sulla Lungotenna, «la Regione Marche – Baldelli così si avvia alla conclusione del dettagliato resoconto – ha infine messo a disposizione della Provincia di Fermo 5 milioni di euro per produrre il progetto definitivo, che è stato appena redatto, e per il quale è in corso la stipula dell’accordo di programma con Comune di Fermo e Regione per l’aspetto urbanistico ed espropriativo. Insomma, anche in provincia di Fermo stiamo ‘cantierando il cantierabile’ mettendo a terra le risorse disponibili e facendoci trovare pronti per quelle che arriveranno con il Pnrr».

 


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