Il Pronto Soccorso del “Mazzoni” di Ascoli
di Maria Nerina Galiè
Il bollettino dei decessi Covid: ogni giorno un triste elenco di persone, identificate per età, sesso, comune di residenza e luogo dove è avvenuto il tragico evento, tutte accomunate – quasi sempre – dalla precisazione che avevano patologie pregresse, sempre – ed è per questo che sono annoverate nel report – morte con (e non per, è bene precisare) una diagnosi di positività al virus.
Ma ci sono una storia, dietro ad ognuno di loro, ed una famiglia che nella maggior parte dei casi non ha avuto la possibilità di tenere la mano al loro congiunto, nel momento dell’addio, proprio per le misure restrittive adottate negli ospedali per evitare la diffusione del contagio.
«Mia nonna è morta per colpa delle complicanze di un ictus. Era molto malata ed il suo cuore ha smesso di battere. Ci ha fatto male vederla elencata tra i morti con il Covid. Era negativa nel momento del ricovero. La positività è emersa, 5 giorni dopo, da un tampone effettuato nello stesso giorno in cui poi è morta».
A dirlo è la nipote di una 92enne dell’entroterra piceno, che era tra i decessi registrati ieri dall’Osservatorio sanitario regionale, nel quale vengono segnalati i casi di persone decedute nelle Marche e risultate positive al Covid, senza che ci sia necessariamente un rapporto di causa ed effetto tra i due fatti.
Ma questo caso è ancora più particolare perché, diversamente da come avviene nelle maggior parte dei casi, la nonnina non è stata ricoverata per le complicazioni dell’infezione da Coronavirus, ma per altri motivi che poi, purtroppo, l’hanno portata alla morte.
Sono i familiari a raccontare come si sono svolti i fatti: «Giovedì scorso (20 gennaio, ndr) si è sentita male: ha avuto un ictus. Subito portata al Pronto Soccorso di Ascoli, è stata ricoverata in gravi condizioni in una stanza di Chirurgia, dove si appoggiano anche i pazienti di Medicina».
Reparto, quest’ultimo, ridotto per fare posto ai pazienti Covid.
«Prima dei ricovero, nonna – continua la nipote – è stata sottoposta a tampone il cui esito è stato negativo. Nel momento del ricovero aveva anche la febbre, ma ci hanno detto che era riconducibile ad un’infezione. Lunedì mia madre è anche andata a trovarla, sempre nel rispetto delle regole dell’ospedale, cioè da sola e per soli 10 minuti. Preciso, inoltre, che sia mia madre che mia nonna sono vaccinate con tre dosi.
Il giorno dopo abbiamo ricevuto una telefonata dal reparto, nella quale ci informavano che non potevamo andare a trovare nonna nei prossimi giorni, perché nella stanza era emerso un caso di positività. Ci hanno anche detto che, nel frattempo, avevano provveduto a fare il test anche a mia nonna.
Alle 13,30 dello stesso giorno, un’altra telefonata: la nonna si era spenta. Solo alle 15,30 abbiamo avuto il risultato del tampone e del fatto che era positiva. Poi, l’abbiamo ritrovata nel bollettino dei decessi Covid. Capiamo che lì vengono registrate le persone morte e positive. Abbiamo anche chiamato l’ospedale che ci ha spiegato come funziona. Però è stato davvero brutto vedere associata la sua morte a questo virus. Lei è morta perché molto malata.
Per non parlare del fatto che potrebbe essersi contagiata proprio in ospedale. Questo non lo possiamo dire, ma giovedì – lo ripeto – era negativa al tampone».
Intanto, nel reparto Chirurgia che accoglie anche pazienti di Medicina e Urologia, a seguito della conclamazione di un caso di positività, poi trasferito alla Pneumo Covid, è stata avviata l’indagine epidemiologica per la verifica di eventuali altri contagi. Anche alcuni operatori sanitari sono risultati positivi. Gli ambienti interessati sono stati sottoposti a sanificazione poi riattivati.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati