di Andrea Ferretti
Il “Del Duca” torna ad essere terra di conquista. Il Perugia impone una severa lezione all’Ascoli che non è riuscito ad opporsi all’arma usata, molto bene, da Alvini: il pressing asfissiante. Questo, però, significa anche che i grifoni hanno volato molto più veloci del Picchio. Aggiungiamoci poi una sfilza di errori, soprattutto tecnici, ed ecco che viene fuori un quadro desolante. Ma anche una certezza: la squadra che ha vinto a Terni e Cosenza era un’altra. Quella (ri)vista stavolta al “Del Duca” somiglia molto di più all’Ascoli che le aveva prese a Cittadella e che subito dopo ne beccò quattro in casa con la Cremonese.
In caso di tre punti, la squadra di Sottil avrebbe fortificato la posizione nella griglia playoff, visti anche i risultati delle altre che hanno giocato nel pomeriggio. Si sono salvati davvero in pochi, quasi nessuno. Il tecnico, che ha senza dubbio le sue colpe, le ha provate tutte: niente da fare. I due nuovi innesti Falasco (che puyre aveva fatto bene a Cosenza) e Ricci hanno deluso non poco e Tsadjout è entrato a giochi quasi fatti. Paganini è rimasto in panchina, e a questo punto urge recuperare al più presto capitan Dionisi.
LA CRONACA – E’ dell’Ascoli la prima vera conclusione, al 15’, con un destro di Maistro che non esce di molto sul fondo. Molte delle azioni del Perugia partono dai piedi del portiere Chichizola, una sorta di registra arretrato, che spesso staziona fuori area. La risposta del Perugia è il palo sverniciato da De Luca al 21’. Tempo due minuti e la botta a colpo sicuro dal limite di Saric è deviata in angolo dal muro dei grifoni. Allo scoccare del 26’ ospiti in vantaggio su calcio piazzato: il destro che aggira la barriera è di Lisi. Il Perugia non arretra di un metro, anzi al 32’ la girata in area di Kouan per fortuna dell’Ascoli finisce alta. L’Ascoli non incide e commette elementari errori in fase difensiva che potrebbero costare caro. Dopo l’intervallo nell’Ascoli c’è D’Orazio per Falasco. La reazione della squadra di Sottil è scontata ma i bianconeri non riescono a creare situazioni di pericolo. Nella serie degli errori da matita blu entra anche Quaranta che al 19’ sbaglia l’appoggio e serve Matos che cerca l’angolino ma non è fortunato. Al 28’ è invece Leali ad evitare lo 0-2 gettandosi tra i piedi del neo entrato Olivieri (fermano cresciuto nelle giovanili bianconere) ritrovatosi solo davanti a lui dopo un rimpallo. L’Ascoli ci ha provato fino al fischio finale ma quello visto in campo non può essere definito forcing, anche perchè non ha fatto paura a nessuno.
ASCOLI (4-3-3): Leali; Salvi, Bellusci, Quaranta, Falasco (1’st D’Orazio); Saric (21’st Collocolo), Caligara, Maistro (30’st Palazzino); Ricci (11’st Tsadjout), Iliev (21’st De Paoli), Bidaoui. A disposizione: Guarna, Bolletta, Tavcar, Baschirotto, Buchel, Eramo, Paganini. Allenatore: Sottil
PERUGIA (3-5-2): Chichizola; Sgarbi, Angella, Dell’Orco; Falzerano (32’st Ferrarini), Segre, Santoro, Kouan (43’st Burrai), Lisi (21’st Beghetto); Matos (21’st Olivieri), De Luca (32’st Carretta). A disposizione: Fulignati, Rosi, Zanandrea, Gyabuaa, Murgia, Ghion, D’Urso. Allenatore: Alvini
Arbitro: Marcenaro di Genova (assistenti Schirru di Nichelino e D’Ascanio di Ancona, quarto ufficiale Emmanuele di Pisa, Var Serra di Torino, Avar Imperiale di Genova)
Rete: 26’pt Lisi
Note: paganti 3.374, incasso 30.283 euro. Ammoniti: Angella (P), Iliev (A), Matos (P), Falasco (A), De Luca (P), Caligara (A) tutti per gioco falloso, Olivieri (P) per proteste. Angoli 4-2 per il Perugia. Recupero 2’+4′
Gli Ultras 1898 hanno ricordato Simone Eleuteri con uno striscione in Curva Nord
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